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Economia
Condotte:ancora no delle banche,piano industriale anticipato a inizio febbraio

Accelerare la presentazione del piano industriale come strada per arrivare al prestito-ponte da 190 milioni con le banche. È questo, come risulta a Il Sole 24 Ore Radiocor, l'obiettivo a cui stanno lavorando i commissari straordinari di Condotte d'Acqua, numero tre delle costruzioni in Italia fino al 2017, in amministrazione straordinaria dal 6 agosto scorso, dopo l'ennesima fumata nera negli incontri di inizio settimana con le banche creditrici: Unicredit, Intesa e BancoBpm le principali. Giovanni Bruno, Alberto Dello Strologo e Matteo Uggetti hanno concordato con gli advisor di Ernst & Young il programma di arrivare alla bozza di piano il 23 gennaio, per poi approvarlo il 7 febbraio.

A dicembre si parlava di fine febbraio come data target, ma l'insistenza delle banche sull'approvazione del piano come condizione per arrivare al prestito-ponte (nonostante la garanzia statale autorizzata dalla Ue a metà dicembre) ha spinto all'accelerazione. A un mese dall'autorizzazione della Commissione europea alla concessione della garanzia da parte dello Stato italiano sul prestito ponte a Condotte, la società in amministrazione straordinaria è dunque ancora senza liquidità di emergenza (servono 190 milioni di euro per riattivare i cantieri). Le banche insistono nel ritenere necessario il Piano industriale prima di firmare per la linea di credito.

I nuovi fondi - i 190 milioni - servono a fornire le garanzie contrattuali e fideiussorie nel caso delle commesse ancora senza contratto (prima fra tutte quella per la Città della salute della Regione Lombardia, a Sesto San Giovanni), e a fornire liquidità per far ripartire i cantieri fermi. Nel piano dovrà inoltre essere definito il perimetro aziendale, spacchettato per "pezzi", al fine delle cessioni. Far ripartire i cantieri serve infatti a rendere la cessione degli asset più appetibile.

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