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Economia

Gli incentivi alla stabilizzazione del lavoro a tempo determinato promessi dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio in fase attuativa del 'Decreto Dignità' sono una "proposta positiva, un elemento importante". Lo afferma il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, secondo il quale "occorre agevolare i contratti a tempo indeterminato più che penalizzare quelli a tempo determinato". Quanto all'annuncio di Di Maio, però, "occorre capire questa proposta in termini di quantum e di risorse economiche e appena il Ministro sarà pronto l'approfondiremo".

"Noi - prosegue Boccia - non pensiamo che i contratti a tempo depotenzino l'occupazione, pensiamo che aumentino il turnover" a causa della "cosiddetta causalità fino a 12 mesi" introdotta con il Decreto. "È evidente - aggiunge il leader degli industriali - che se vuoi aumentare il lavoro devi ridurre le tasse sul lavoro per chi sta lavorando e per chi entra nel mondo del lavoro a partire dai giovani".

Quanto all'impianto complessivo del Decreto, a suo dire, "occorre affrontare il nodo risorse, perché le politiche economiche non si fanno a tasso zero ne aumentando i costi delle imprese". "Il paradosso di questo governo - sottolinea - è che parla di abbassare le tasse, ma intanto aumenta le tasse sui contratti a termine e i costi per i licenziamenti per le imprese, mi sembra che siamo su una linea diversa tra il parlare e il fare".

Infine c'è il Job's Act, che, secondo Boccia, "ha bisogno di una seconda fase, che è quella di attivare un percorso di formazione per i lavoratori dentro e fuori le fabbriche". "Una seconda fase - precisa - e non uno smontaggio".

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