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Economia
Coronavirus, Bce avverte: ‘Previsioni Pil 2020 Europa in calo fino al 12%’
Sede Banca Centrale Europea

Bce: "Crollo record, secondo trimestre sarà più duro"

Nel primo trimestre del 2020, interessato solo in parte dalla diffusione del virus, il PIL dell'Eurozona ha segnato -3,8% e gli indicatori e e indagini congiunturali segnalano "una contrazione senza precedenti". I dati di aprile suggeriscono che "tale effetto sara' probabilmente persino piu' grave nel secondo trimestre". Lo scrive la Bce nel bollettino economico. 

Bce: contrazione 5-12% del Pil nell’Eurozona 2020

"L'​area dell’euro sta affrontando una contrazione economica che per entità e rapidità non ha precedenti in tempi di pace".

Lo rivela l'ultimo bollettino mensile della Bce, secondo il quale "data l’elevata incertezza sulle dimensioni finali effettive delle ricadute economiche, gli scenari di crescita elaborati dagli esperti della Bce indicano che quest’anno il Pil dell’area dell’euro potrebbe far registrare una caduta tra il 5 e il 12%, su cui incideranno in modo decisivo la durata delle misure di contenimento e il buon esito delle politiche di attenuazione delle conseguenze economiche per imprese e lavoratori.

Questi scenari prevedono che, con la graduale rimozione delle misure di contenimento, si verificherà una ripresa dell’attività economica, la cui rapidità e portata restano tuttavia fortemente incerte".

 

Bce: inflazione prevista in calo nei prossimi mesi

​"Tenuto conto del brusco calo dei prezzi correnti del petrolio e dei relativi contratti future, è probabile che l’inflazione complessiva registri un’ulteriore considerevole riduzione nei prossimi mesi". È quanto si legge nell'ultimo bollettino mensile della Bce. "La forte flessione dell’attività economica - si legge ancora - dovrebbe esercitare effetti negativi sull’inflazione di fondo nei mesi a venire.

Tuttavia, nel medio termine le implicazioni della pandemia di coronavirus per l’inflazione sono caratterizzate da elevata incertezza, poiché le pressioni al ribasso derivanti dalla maggiore debolezza della domanda potrebbero essere in parte compensate da spinte al rialzo legate a turbative dal lato dell’offerta. Gli indicatori delle aspettative di inflazione a più lungo termine ricavati dai mercati si sono mantenuti su livelli molto bassi e, benché quelli basati sulle indagini siano diminuiti nel breve e nel medio periodo, le aspettative a più lungo termine hanno evidenziato un impatto più contenuto".

 

Difficile prevedere entità della recessione e tempi di ripresa

"Tenuto conto dell’elevata incertezza riguardo alla durata della pandemia, è difficile prevedere la probabile entità e durata dell’imminente recessione e della successiva ripresa". È quanto si legge nell'ultimo bollettino mensile della Bce. "Man mano che le misure di contenimento verranno gradualmente rimosse - si legge ancora - la crescita dell’area dell’euro dovrebbe riprendere, sostenuta da condizioni di finanziamento favorevoli, dall’orientamento di bilancio dell’area dell’euro e da una ripresa dell’attività mondiale. Tuttavia, l’entità della contrazione e della ripresa dipenderà in modo decisivo dalla durata e dal buon esito delle misure di contenimento, da quanto la capacità produttiva e la domanda interna verranno intaccate in maniera permanente e dal successo delle politiche adottate nel mitigare l’impatto avverso sui redditi e sull’occupazione".

Bce: pronti ad aumentare Pepp

​Il Consiglio direttivo è "assolutamente preparato a incrementare l’entità del Pepp e ad adeguarne la composizione, nella misura necessaria e finché le circostanze lo richiederanno. In ogni caso, il Consiglio è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per far sì che l’inflazione converga stabilmente verso l’obiettivo perseguito, coerentemente con l’impegno a favore della simmetria".

È quanto si legge nell'ultimo bollettino mensile, in cui si aggiunge che il Consiglio direttivo della Bce "ribadisce il massimo impegno a fare tutto ciò che sarà necessario nell’ambito del proprio mandato per sostenere tutti i cittadini dell’area dell’euro in questo momento di estrema difficoltà". "Ciò è vero - prosegue il rapporto - innanzitutto in riferimento al ruolo del Consiglio stesso nell’assicurare la trasmissione della politica monetaria a tutti i settori dell’economia e a tutti i paesi, nel perseguimento del suo mandato di stabilità dei prezzi".

 

Gli acquisti Pepp proseguiranno fino a fine crisi Covid-19

"​Gli acquisti netti di attività previsti dal programma Pepp continueranno a essere effettuati in maniera flessibile nel corso del tempo, fra le varie classi di attività e i vari paesi, finché il Consiglio direttivo non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus, e in ogni caso sino alla fine dell’anno".

È quanto si legge nell'ultimo bollettino mensile della Bce, che precisa anche che "dalla fine di marzo" il Consiglio direttivo "effettua acquisti nell’ambito del nuovo Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, Pepp) della Bce con una dotazione finanziaria complessiva di 750 miliardi di euro, al fine di rendere maggiormente accomodante l’orientamento complessivo della politica monetaria e di contrastare i gravi rischi a cui il meccanismo di trasmissione di quest’ultima e le prospettive per l’area dell’euro sono esposti a causa della pandemia di coronavirus".

Inoltre, si legge ancora nel rapporto, "gli acquisti netti nell’ambito del programma di acquisto di attività (PAA) avviato dalla Bce continueranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro, unitamente agli acquisti rientranti nella dotazione temporanea aggiuntiva di 120 miliardi di euro disponibile sino alla fine dell’anno.

Il Consiglio direttivo continua ad attendersi che gli acquisti mensili netti nell’ambito del PAA proseguiranno finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei tassi di riferimento nell’area dell’euro e che termineranno poco prima che il Consiglio stesso inizierà a innalzare i tassi di riferimento della Bce.

Il Consiglio, si legge ancora, "intende anche continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del Paa per un prolungato periodo di tempo ​successivamente alla data in cui inizierà ad aumentare i tassi di interesse di riferimento della Bce, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario".

   Inoltre, il Consiglio direttivo ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento della Bce e si attende che essi si manterranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché le prospettive di inflazione non convergeranno saldamente su un livello sufficientemente prossimo, ma inferiore, al 2 per cento nell’orizzonte di proiezione considerato, e tale convergenza non si rifletterà coerentemente sulle dinamiche dell’inflazione di fondo.

 

Bce: le misure straordinarie aiutano settori più esposti crisi

"​Nel complesso, le misure incisive e mirate di politica monetaria adottate dall’inizio di marzo hanno fornito un sostegno essenziale all’economia dell’area dell’euro, in special modo ai settori più esposti alla crisi". È quanto spiega l'ultimo bollettino mensile Bce. "In particolare - si legge - esse agevolano le condizioni di liquidità e contribuiscono al flusso del credito a favore di famiglie e imprese, soprattutto delle piccole e medie imprese (pmi), nonché al mantenimento di condizioni finanziarie favorevoli per tutti i settori e in tutti paesi".

Bce: necessario ancora ampio grado di accomodamento monetario

​Il Consiglio direttivo della Bce ha confermato che è "ancora necessario un ampio grado di accomodamento monetario affinché l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento nel medio termine". È quanto si legge nell'ultimo bollettino economico.

    "Sulla base di tale valutazione, il Consiglio direttivo ha deciso di alleggerire ancora le condizioni relative alla terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine (OMRLT-III) della Bce, che sosterranno ulteriormente l’erogazione di credito alle famiglie e alle imprese a fronte delle attuali disfunzioni economiche e ​dell’accresciuta incertezza, contrastando lo shock causato dal coronavirus alle condizioni del credito".

In particolare, si legge, "il Consiglio direttivo ha deciso di ridurre il tasso di interesse sulle OMRLT-III nel periodo compreso tra giugno 2020 e giugno 2021 fino a 50 punti base al di sotto del tasso medio sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema nel corso dello stesso periodo. Inoltre, le controparti i cui prestiti netti idonei raggiungeranno la soglia definita, pari allo 0 per cento, beneficeranno, nel periodo compreso tra giugno 2020 e giugno 2021, di un tasso di interesse inferiore di 50 punti base rispetto al tasso medio applicato ai depositi presso la banca centrale nel corso dello stesso periodo".

    Il Consiglio direttivo ha "inoltre deciso di condurre una nuova serie di operazioni, non mirate, di rifinanziamento a più lungo termine per l’emergenza pandemica (Orltep) per sostenere le condizioni di liquidità del sistema finanziario dell’area dell’euro e contribuire a preservare l’ordinato funzionamento dei mercati monetari fornendo un efficace supporto alla liquidità.

Le Orltep, costituite da sette operazioni di rifinanziamento aggiuntive, avranno inizio a maggio 2020 e scadenze scaglionate tra luglio e settembre 2021, in linea con la durata delle misure di allentamento adottate dal Consiglio in relazione ai criteri di idoneità applicati alle garanzie.

Saranno condotte mediante procedure d’asta a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti, applicando un tasso di interesse inferiore di 25 punti base rispetto a quello medio sulle operazioni di rifinanziamento principali nell’arco della durata di ciascuna Orltep".

 

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