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Economia
Coronavirus, componenti cinesi a singhiozzo: "contagio" per Hyundai e Swatch

Lo stop della attività manifatturiera cinese che risente del ritardo della riapertura delle fabbriche per isolare la diffusione del coronavirus continua a sortire i propri effetti sulla filiera produttiva di di alcuni colossi mondiali che si riforniscono nel Dragone. Dopo Toyota che il 10 gennaio ha fermato la produzione fino al 9 febbraio, oggi anche la coreana Hyundai ha deciso di sospendere la produzione in tutti i suoi stabilimenti in Corea perché paralizzata dalla mancanza di componenti cinesi causa chiusura degli stabilimenti.

Il principale produttore di automobili della Corea del Sud, che aveva gia' annunciato lo stop di uno dei suo stabilimenti, ha spiegato in una dichiarazione via e-mail che i programmi di sospensione potrebbero variare a seconda della linea, in quanto si cercheranno fornitori al di fuori della Cina.



La società aveva annunciato la chiusura di una delle sue principali linee di assemblaggio nella città meridionale di Ulsan a causa della mancanza di componenti auto, poichè i suoi fornitori di componenti con sede nel Dragone hanno sospeso il lavoro a seguito dell'epidemia virale, ha detto una portavoce della Hyundai. La casa automobilistica ha sette grandi fabbriche in Corea del Sud, di cui cinque a Ulsan e altre 10 impianti all’estero.

Nelle stesse ore il gruppo svizzero Swatch ha deciso di annullare il salone dell'orologeria a Zurigo, città in cui i suoi marchi di lusso avrebbero dovuto presentare le nuove collezioni a marzo. "In considerazione dell'incertezza legata alla propagazione del coronavirus e al fine di garantire il benessere dei nostri ospiti, partner e colleghi, Swatch Group ha deciso di non mantenere l'evento" ha dichiarato un portavoce confermando le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano svizzero Le Temps.

Intitolato "Time to Move", il salone si sarebbe tenuto a Zurigo dal 4 al 6 marzo. Doveva riunire i suoi sei principali marchi del lusso, tra cui Omega, Breguet e Blancpain, per consentire loro di presentare le loro nuove collezioni ai rivenditori. I marchi di prestigio del gruppo "sveleranno in seguito i loro nuovi prodotti" nell'ambito di eventi regionali, ha affermato il gruppo svizzero, "al fine di evitare che i nostri partner viaggino a livello internazionale in un clima di insicurezza" ha aggiunto. La decisione di Swatch conferma la preoccupazione del settore e in particolare in Italia, già nei primi giorni dell’emergenza mondiale.

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