Coronavirus, le assicurazioni suonano l'allarme rosso. Rumors
Si va verso un aumento della propensione al rischio. Il mercato in agitazione
L’epidemia di coronavirus in corso dovrebbe servire da campanello d’allarme per gli assicuratori per analizzare ulteriormente la loro esposizione a epidemie e pandemie. Questi i rumors raccolti tra gli assicurattori e riportati dalla stampa internazionale.
Il fatto è che gli analisti ora sostengono che il coronavirus potrebbe rappresentare un rischio significativo per i riassicuratori di tutto il mondo: Il ceo di Aon Dutkiewicz sostiene che la crisi dovrebbe indurre il mercato a rivalutare la sua propensione al rischio utilizzando modelli di catastrofe specializzati. Questi modelli, ha affermato, contribuiscono a plasmare le strategie riassicurative sia per gestire le esposizioni che per allinearsi ai requisiti normativi locali, come Solvency II in Europa e i regimi locali di capitale basati sul rischio nell’area dell’Asia-Pacifico.
Nel frattempo, è importante notare che epidemie regionali e globali irregolari come il coronavirus sono anticipate dal mercato della riassicurazione. In effetti, i moderni regimi di regolamentazione del capitale basato sul rischio richiedono ora agli assicuratori di detenere specificamente il capitale contro questo tipo di eventi se l’assicuratore non riassicura il rischio.
Il coronavirus ha infettato più di 43.000 persone da quando è stato identificato per la prima volta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) il 31 dicembre.La stragrande maggioranza dei casi si trova in Cina, in particolare nella città di Wuhan, dove si pensa che il virus abbia avuto origine, con 1.018 persone che si ritiene siano state uccise.
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