Crediti deteriorati, vittoria Mps: non pagherà 450 milioni di euro richiesti
La corte d'appello di Milano chiude la partita: la banca senese non dovrà pagare il risarcimento al fondo lussemburghese
Mps, respinto il risarcimento al fondo Alken
La corte d'appello di Milano ha sostanzialmente confermato, in linea con le motivazioni dei giudici che si sono espressi sul fronte penale, la sentenza del tribunale del luglio del 2021, e ha rigettato la richiesta risarcitoria avanzata da una serie di fondi, a partire da quello di investimento di diritto lussemburghese Alken, di circa 450 milioni di euro, contro Mps e gli ex vertici della banca senese. Questa mattina, in Borsa, il titolo non ha subito particolari variazioni e ha aperto in positivo.
In particolare nella pronuncia della prima sezione civile della corte presieduta dal giudice Carla Romana Raineri - che si è espressa su tre impugnazioni riunite - viene "escluso sia l'elemento oggettivo dell'illecito, sia quello soggettivo (colpa) ed ha confermato la sentenza civile di primo grado solo quanto all'assenza di nesso di causalità".
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Cardine della richiesta di azione risarcitoria avanzata dai fondi di investimento e gestione di diritto lussemburghese (Alken fund sicav e Alken Luxembourg) e da alcuni investitori italiani è il ritenere di aver acquistato le azioni Mps, nel periodo 2012-2016, sulla base di bilanci falsi o comunque contenenti informazioni ingannevoli sulla consistenza patrimoniale e finanziaria dell'istituto di Rocca Salimbeni.
La banca e gli ex vertici, tra cui Mussari, Profumo e Viola, sarebbero stati responsabili, secondo i fondi, di errate contabilizzazioni degli Npl (non debitamente svalutati) e dell'operazione 'Alexandria'. Una responsabilità, che tanto i giudici del civile che quelli del penale non rilevano.
Nel provvedimento del giudice Raineri si ricorda come in sede penale, i giudici d'appello hanno escluso "la configurabilità di una condotta civilisticamente sanzionabile, tanto in riferimento alla contabilizzazione dei crediti deteriorati, quanto all'iscrizione nell'attivo patrimoniale dell'acquisto dei Btp 2034, tanto all'omessa rilevazione del fair value iniziale della 'Operazione Alexandria', quanto alla modalità di contabilizzazione di quest’ultima a 'saldi aperti'".
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