Visco: le banche continuano a non prestare. Pmi le più colpite
In Italia i prestiti a famiglie e imprese hanno continuato a contrarsi a causa della debolezza della domanda di credito e di un aumento dei fattori di rischio, un contesto dove a soffrire sono soprattutto le piccole e medie imprese. E' quanto emerge dal rapporto sulla stabilità finanziaria di Bankitalia. Secondo le stime di Palazzo Koch, i prestiti alle imprese "continuerebbero a diminuire anche nel 2015, seppur con un'intensità progressivamente decrescente".
Ma se "le aziende di maggiore dimensione stanno aumentando fatturato e redditività", tra quelle più piccole "le condizioni economiche e finanziarie restano difficili pur in presenza di una graduale riduzione del debito". Divergenze che, prosegue Bankitalia, si riflettono nelle condizioni di accesso al credito. Nel contesto di un "graduale riequilibrio della struttura finanziaria", si legge nel rapporto, "si riduce il debito e aumenta il ricorso al mercato", tanto che, grazie all'introduzione dei minibond, si e' assistito a un deciso aumento delle emissioni obbligazionarie delle Pmi, che "in media meno patrimonializzate, restano piu' esposte ai rischi derivanti dalla congiuntura e dalle difficolta' di accesso al credito".
Più in generale, con un credito ancora in contrazione e l'incertezza sulle prospettive economiche che condiziona la ripresa dei prestiti alle imprese, Bankitalia segnala, in comopenso, l'ulteriore diminuzione del flusso di nuovi prestiti deteriorati e il miglioramento dei relativi tassi di copertura. Inoltre, conclude Bankitalia, "il calo ha riguardato anche le nuove sofferenze, soprattutto quelle relative ai finanziamenti alle imprese; secondo informazioni preliminari, i flussi di nuove sofferenze sarebbero stabili negli ultimi mesi".