Crescono salari e posti di lavoro a marzo. Ma le Borse vanno giù - Affaritaliani.it

Economia

Crescono salari e posti di lavoro a marzo. Ma le Borse vanno giù

Incognita Brexit sulle mosse della Federal Reserve a giugno

Corporate America crea 215.000 posti di lavoro in marzo, più del previsto. Il tasso di disoccupazione sale al 5% e, a sorpresa, si tratta di una buona notizia perche' indica un aumento della partecipazione alla forza lavoro, salita al 63%, al massimi da due anni. Segnali di crescita anche sul fronte dei salari. Una fotografia positiva, che sembra confermare aumenti dei tassi graduali da parte della Fed. Ma alle borse non basta. Tokyo perde il 3,5%. Le piazze finanziarie del Vecchio Continente chiudono tutte in rosso, appesantite dal calo del petrolio che brucia a New York i guadagni accumulati nel 2016. A pesare sono le dichiarazioni dell'Arabia Saudita che, annunciando un megafondo da 2.000 miliardi di dollari finanziato anche con 'initial public offering del 5% di Aramco, apre a un congelamento della produzione solo se l'Iran e altri paesi produttori seguiranno la stessa strada.

Piazza Affari e' la maglia nera d'Europa, chiudendo in calo dell'1,88%. Fca perde il 4,86% con le vendite americane salite meno delle attese. Pesante anche il Banco Popolare, che cede il 4,63%. Wall Street dopo un avvio negativo gira al rialzo. Un'inversione di tendenza spinta anche dalla ripresa dell'industria manifatturiera, con l'indice Ism che misura l'andamento del comparto in crescita per la prima volta in sette mesi. Il dato sull'occupazione rassicura sullo stato di salute dell'economia americana, che dall'inizio del 2015 ha creato in media piu' di 200.000 posti di lavoro al mese. ''La crescita dei salari è accelerata nell'ultimo anno'' ma è necessario fare di piu' per sostenerla, afferma la Casa Bianca. I salari medi all'ora sono saliti dello 0,3%, portando l'aumento su base annuale al 2,3%. Il dato e' migliore delle attese degli analisti, che scommettevano su un aumento dello 0,1%. I salari e le disuguaglianze sociali sono al centro della campagna elettorale e ne alimentano il dibattito.

L'aumento del salario minimo, spinto dal presidente Barck Obama, diventerà a breve realta' in California e New York, dove sono stati raggiunti accordi per farlo salire a 15 dollari l'ora. Anche Janet Yellen, il presidente della Fed, segue da vicino l'andamento dei salari. Il dato sul mercato del lavoro sembra confermare che la Fed procederà gradualmente con i rialzi dei tassi: l'agenzia Standard & Poor's ne prevede due quest'anno, che si chiuderà con tassi fra lo 0,75% e l'1,00%. Il dato del Dipartimento del Lavoro e' infatti positivo ma non abbastanza da spingere la Fed a ritoccare il costo del denaro gia' in aprile. la prossima data utile potrebbe essere giugno, anche se la riunione della Fed cade poco prima del referendum sulla Brexit e secondo alcuni osservatori la banca centrale americana non si esporrà al rischio di alzare i tassi a fronte di una minaccia come l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea.