Intesa, i bancari ora diventano azionisti. Messina distribuisce il premio in titoli
di Andrea Deugeni
Carlo Messina, l'amministratore delegato di Intesa-Sanpaolo, se le sta inventando proprio tutte per far crescere la redditività del suo gruppo. E così dopo aver lavorato sugli aspetti motivazionali dei primi 1000 dirigenti di Intesa, attraverso il coinvolgimento nel nuovo piano industriale e svecchiando i quadri attraverso più veloci percorsi di carriera interni, il Ceo di Ca' de Sass passa ai piani inferiori, legando i premi aziendali al valore delle azioni in borsa. E così prima Intesa si avvicinerà agli obiettivi del piano industriale, più l'azione a Piazza Affari accrescerà il suo valore, come il gruzzolo dei dipendenti che vorranno passare all'incasso (dopo un naturale periodo di lock-up).
La banca presieduta da Giovanni Bazoli ha appena raggiunto un accordo con i sindacati sul piano di azionariato diffuso e sul premio di risultato del 2013. Per la prima volta, ai lavoratori del primo istituto di credito italiano sarà assegnato un premio suddiviso in azioni e contanti. I titoli, assegnati in anticipo rispetto alla fine del piano industriale (al 2017), ammontano a 55 milioni di euro, da distribuire nel 2014 a tutti i 65 mila lavoratori in Italia.
Ogni bancario, quindi, riceverà in media quasi 920 euro di titoli. In totale il piano di investimento in azioni nel triennio potrebbe ammontare a circa 250 milioni di euro, in caso di partecipazione al piano di tutti i dipendenti. Il resto del riconoscimento economico sarà invece in denaro, 820 euro medi lordi, capitolo per il quale l’azienda ha stanziato 45 milioni. Qualora i lavoratori decidano di investire la somma in spese di carattere sociale, ossia in quelle legate al welfare o all’istruzione dei propri figli, l'accordo fra la banca e i sindacati prevede che i bancari potranno usufruire di particolare agevolazioni fiscali che renderanno pieno l’importo del premio in contanti. L’intesa prevede che, in caso di ribasso del titolo, il valore delle azioni assegnate ai dipendenti sia mantenuto invariato alla scadenza del piano medesimo e aumentato nel caso di rialzo.
“Siamo soddisfatti che il piano di azionariato per i dipendenti annunciato da Carlo Messina sia passato attraverso un sano e costruttivo confronto con il sindacato, come avevamo richiesto”, ha commentato a caldo subito dopo la firma Mauro Bossola, segretario generale aggiunto della Fabi. Per il collega Giuseppe Milazzo (segretario nazionale Fabi) “l'accordo è innovativo perché finalmente favorisce la partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa, con precise garanzie per i dipendenti”.