Ripresa, #Renzinoncifregare. La disoccupazione sale al 12,6%
L'Italia apre il semestre di presidente dell'Unione europea con l'ennesimo dato negativo. Dopo l'allarme lanciato dall'Istat con il rischio ritorno in recessione a fine giugno, è arrivato come un macigno il tasso di disoccupazione che a maggio è tornato a salire al 12,6%. Lo rileva l'Istat nei dati provvisori segnalando un aumento di 0,1 punti percentuali rispetto ad aprile (rivisto al 12,5%) e di 0,5 punti nei dodici mesi. Rispetto al massimo storico del 12,7% di gennaio e febbraio, tuttavia, i tecnici dell'istituto indicano un "leggero miglioramento". Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è stabile al 43%: in calo di 0,3 punti percentuali su aprile, ma in crescita di 4,2 punti sull'anno.
Abbastanza perché abbiano ancora più peso le parole del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che a Bruxelles non chiede nuove regole, ma di applicare la "flessibilità" già prevista dai trattati: "Altrimenti la crescita economica ne risentirà". Insomma nella stretta del rigore l'Italia rischia di crescere meno dello 0,8% previsto dal governo Renzi e forse meno anche dello 0,6% atteso dalla Commissione Ue. Con pesanti ricadute sul livello occupazionale.