Draghi vuole gli Stati Uniti d'Europa. "La politica monetaria non basta per la ripresa"
Draghi in pressing per gli Stati Uniti d'Europa, perché così com'è la politica monetaria portata avanti dalla Bce "non può farsi carico da sola della ripresa". Secondo il presidente dell'Eurotower, l’Eurozona ha bisogno di "condividere ulteriormente sovranità" sulle politiche economiche nazionali, attraverso un "salto in avanti dalle regole comuni verso istituzioni comuni". Il direttivo della Bce è unanime nel proprio impegno ad utilizzare nuove misure non convenzionali in caso di necessità, ha ripetuto Draghi a Helsinki aggiungendo tuttavia che, per l’economia della zona euro, serve un’ampia strategia che includa le riforme, visto che la politica monetaria da sola non è sufficiente.
"Tutti gli attori politici, sia a livello nazionale che europeo, devono fare la loro parte" per la riduzione del debito, l’aumento della crescita potenziale e la solidità dell’euro, ha detto, perché la Bce non può farsi carico da sola della crescita e "questo non è certamente il momento dell’autocompiacimento, né nell’area delle politiche fiscali né riguardo le riforme strutturali". Quindi, spiega Draghi: "Dovrebbe essere chiaro che la politica monetaria non può da sola fare tutto il ‘lavoro pesante’".
Quanto alle prospettive di crescita, vi sono "già indicazioni tangibili che l’attuale pacchetto di credit easing sta portando tangibili benefici" ma "se dovesse essere necessario contro un’inflazione bassa troppo a lungo" la Bce è pronta a nuove misure e lo staff è al lavoro a nuove misure se necessarie. Anche perché le prospettive di crescita dell’Eurozona "sono circondate da diversi rischi al ribasso".