Economia
Draghi: tassi fermi fino a metà 2019.Dopo il Qe la Bce allenta la rete sui Btp

Nessun rialzo dei tassi fino almeno all’autunno, dato anche il rallentamento economico in atto. Non tutti i Btp verranno per riacquistati, così si rischia...
Può sembrare un dettaglio, ma visto che al momento la Bce ha circa 350 miliardi di titoli di stato italiano a fronte di un attivo complessivo di 2.600 miliardi circa (ossia quasi il 13,5% del totale), il riallineamento imporrà di fatto di ridurre di un 1,6%-1,7% complessivo, ossia di 40-45 miliardi di euro in valore assoluto, il peso dei titoli di stato italiani nel portafoglio della Bce. Titoli che dovranno essere quindi assorbiti da altri operatori (verosimilmente banche o fondi, visto che le famiglie italiane da tempo si sono “disinnamorate” di questi strumenti finanziari). Si noti che il “capital key” riflette la partecipazione di ciascun paese alla formazione della popolazione e del Pil dell’intera eurozona.
In pratica i paesi che crescono di più come popolazione residente e come Pil vengono periodicamente premiati con un peso maggiore nel capitale della Bce (e quindi, in questo caso, con maggiori acquisti dei propri titoli pubblici), a discapito di chi negli anni è cresciuto meno, così il gap accumulato dall’Italia rispetto al resto della Ue in termini di crescita del Pil e della popolazione limiterà i futuri acquisti di titoli italiani da parte della Bce.
Questo a sua volta potrebbe causare tensioni in grado di portare a nuovi allargamenti dello spread tra Btp e Bund dovuti ai maggiori rendimenti che il Tesoro dovrà offrire per riuscire a collocare ogni anno gli oltre 400 miliardi di titoli del debito pubblico italiano in scadenza. Il peso del debito sarà dunque ancora più evidente, al pari della necessità di riuscire a tornare a crescere sia in termini economici sia demografici, se si vorrà tranquillizzare i mercati circa la sostenibilità del debito stesso: per il governo italiano la strada resta dunque in salita, al di là dell’auspicata intesa con la Ue sulla manovra di bilancio 2019.
Luca Spoldi