L'Egitto frena Italcementi: rischio-taglio sui conti del gruppo Pesenti

Che c'azzecca l'Egitto con via Solferino? Poco, se non fosse che uno dei principali soci di Rcs sta guardando con apprensione alla tragedia africana. La Italcementi della famiglia Pesenti (che ha aderito all'aumento di capitale di via Rizzoli ma dimezzato la propria quota anche a causa dei poco brillanti conti del gruppo) potrebbe ricevere una mazzata dal Cairo.
Il Paese africano, dove Italcementi possiede ben cinque impianti, rappresenta una buona fetta (il 20%) del margine operativo lordo. Il 19 agosto, la società ha diffuso una nota in cui evitava "allarmismo", annunciando che "l'attività prosegue senza significative interruzioni seppure ad un ritmo ridotto". Un rallentamento che, secondo la versione ufficiale del gruppo, deriva dalla "domanda più contenuta nel periodo estivo" e non dalla crisi egiziana.
Credit Suisse non la pensa allo stesso modo e prevede mesi assai difficili. Secondo "il peggiore scenario possibile", con un calo dei volumi del 50% nel secondo semestre, l'Ebitda 2013-2014 del gruppo nel Paese potrebbe crollare del 30%, a 114 milioni di euro nel 2013 e a 112 milioni nel 2014.
Una taglio che peserebbe sull'Ebitda del gruppo per il 3% e porterebbe a un calo dei ricavi previsti da 4,3 a 4,1 miliardi. Una valutazione che ha portato gli analisti elvetici ad abbassare il target price da 6,8 a 5,9 euro. Non certo una buona notizia per la famiglia Pesenti, alle prese con una semestrale che ha fatto segnare un rosso di 43,3 milioni, a fronte di un utile pari a 1,3 milioni registrato nello stesso periodo dello scorso anno. Il titolo, che già aveva dovuto incassare il taglio del rating ad parte di Moody' da Ba2 a Ba3, accusa il colpo: cede il -2,31% a 5,31 euro
@paolofiore