Economia
Enel, il caro energia fa volare i ricavi. Starace: "Quasi fuori dalla Russia"

Il risultato netto ordinario del Gruppo scende dell'8,3% a 2,109 miliardi per via dell’andamento della gestione operativa ordinaria
Enel, il caro energia fa volare i ricavi
Il gruppo Enel ha chiuso il primo semestre del 2022 con ricavi in netta crescita (+85,3%) a 67,258 miliardi di euro, contro i 36,29 miliardi dello stesso periodo del 2021, un aumento - si sottolinea in una nota - "riconducibile a tutti i settori di business, principalmente per le maggiori quantità di energia elettrica e gas vendute a prezzi medi crescenti e per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte". Il risultato risente inoltre dei proventi realizzati dalla cessione parziale della partecipazione in Ufinet.
Il semestre ha visto un Ebitda ordinario a 8,298 miliardi (8,436 miliardi nel 2021) con un calo dell'1,6% "sostanzialmente riconducibile alla minore marginalità registrata nei Mercati Finali per i maggiori costi di approvvigionamento e in Enel Green Power per effetto della scarsa idraulicità che ha causato una significativa riduzione della produzione da fonte idroelettrica". L'Ebitda si attesta a 8,205 miliardi (+5,3%) mentre l'Ebit a 3,902 miliardi (-12,3%).
Il risultato netto ordinario del Gruppo scende dell'8,3% a 2,109 miliardi per via dell’andamento della gestione operativa ordinaria, solo parzialmente compensata dagli effetti positivi derivanti dalla gestione finanziaria netta e dalla minore incidenza delle imposte. Il risultato netto del Gruppo è pari a 1,693 miliardi di euro (1.778 milioni di euro nel primo semestre del 2021, -4,8%). L'indebitamento finanziario netto a 62,238 miliardi di euro (51,952 miliardi a fine 2021, +19,8%) per via degli investimenti del periodo (saliti a 5,889 miliardi, +22,4%), dell’acquisizione di ERG Hydro S.r.l. e dell’effetto cambi negativo. L’incremento degli investimeni è principalmente attribuibile alla crescita degli investimenti in Enel Green Power, Infrastrutture e Reti e Mercati Finali.
Starace serve il tetto al prezzo del gas
"Nel 2023 i mercati resteranno difficili, a meno che non ci sia un accordo a livello Ue sul tetto a prezzi gas, ma questo price cap non è al momento all'orizzonte , manca un accordo e questo è un errore. Credo che i prezzi dell'elettricità rimarranno tesi ed elevati. Tuttavia il nostro sistema ci tutela e ci consente di accrescere i nostri margini in modo affidabile e sostenibile". Lo ha affermato il Ceo di Enel, Francesco Starace, in conference call dopo la diffusione dei conti semestrali del gruppo.
In ogni caso, anche in vista di un un eventuale stop delle forniture da Mosca - che non toccano Enel "perché noi non prendiamo gas dai russi ma da Algeria e Azerbaigian" - l'Italia, secondo l'ad del gruppo, "dovrebbe essere in grado di affrontare un inverno senza gas russo, con alcune misure correttive su tempo e temperature dei riscaldamenti", magari aggiungendo anche "una produzione supplementare di carbone".
Starace: "L'uscita dalla Russia è alle fasi finali"
"L'uscita di Enel dalla Russia è nelle fasi finali" sottolinea Starace. L'uscita - si ricorda - prevede la cessione del 56,43% di Enel Russia per un corrispettivo di circa 137 milioni di euro, che avrà un impatto positivo per 630 milioni di euro sull'indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo. La chiusura dell'operazione è prevista entro il terzo trimestre 2022.
Starace: "Confermata la guidance e la politica dei dividendi"
“Il primo semestre del 2022 è stato caratterizzato da un contesto geopolitico, energetico ed economico avverso che tuttavia non ha avuto conseguenze sull’esecuzione del nostro Piano Strategico presentato a novembre 2021” chiosa Starace. Che poi sottolinea: “Nel periodo abbiamo incrementato gli investimenti in fonti rinnovabili e reti di distribuzione; al contempo, le politiche commerciali che abbiamo adottato hanno da un lato protetto i nostri clienti dalla volatilità del momento e dall’altro rafforzato i nostri obiettivi di medio e lungo periodo".
"La posizione finanziaria del Gruppo rimane solida e, anche in previsione del perdurare di un quadro generale complesso, grazie alla visibilità di cui godiamo sull’evoluzione del business per la seconda metà dell’anno, confermiamo la guidance per il 2022 e la nostra politica dei dividendi" conclude Starace.
Le politiche Ue sono penalizzanti per la società
"Nella prima metà dell’anno in Europa si è assistito all’acuirsi delle difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime, che si prevede possano continuare per i prossimi mesi, con conseguente ulteriore incremento del prezzo dell’energia elettrica e una significativa spinta inflazionistica. Tali fattori hanno indotto le autorità di alcuni Paesi europei a proseguire nell’adozione di politiche di contenimento dei prezzi dell’elettricità per i consumatori finali, con misure in alcuni casi penalizzanti per le società operanti nel settore della generazione e vendita di elettricità". Lo indica Enel nella nota in cui ha comunicato i risultati del primo semestre.