Eni batte le attese: utile 2013 in crescita del 24%. Dividendo di 1,12 €
Utile annuo a 5,2 miliardi per Eni nel 2013, in aumento del 24% rispetto all'anno precedente. Lo comunica la societa' che ha diffuso i risultati del quarto trimestre e del preconsuntivo 2013. Il dividendo proposto e' di 1,12 euro per azione.
Nel quarto trimestre 2013, rende noto Eni, l'utile netto adjusted ammonta a 1,3 miliardi di euro (-14,3%). "La diminuzione e' dovuta al peggioramento della performance operativa, parzialmente compensato dal miglioramento di circa 7 punti percentuali del tax rate per effetto del contributo proporzionalmente meno rilevante della Divisione Exploration & Production all'utile ante imposte di Gruppo. Su base annua, l'utile netto adjusted di 4,43 miliardi e' diminuito del 35% depurando il risultato dell'esercizio di confronto del contributo Snam alle continuing operations. Il tax rate adjusted e' aumentato di 7 punti percentuali, riflettendo il contributo proporzionalmente piu' elevato del settore Exploration & Production, soggetto a maggiori aliquote fiscali".
Il Consiglio di Amministrazione, prosegue Eni, intende proporre all'Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 1,10 euro per azione (€ 1,08 nel 2012) di cui € 0,55 distribuiti nel settembre 2013 a titolo di acconto. Il dividendo a saldo di € 0,55 per azione sara' messo in pagamento a partire dal 22 maggio 2014 con stacco cedola il 19 maggio 2014.
"Nel 2013 Eni ha conseguito risultati solidi in un mercato particolarmente difficile". E' stato il commento dell'ad di Eni, Paolo Scaroni. "La nostra divisione E&P, nonostante i problemi in Libia e in Nigeria - ha aggiunto Scaroni - ha confermato la sua capacita' di generare profitti elevati grazie alla leadership di costo ed agli straordinari successi esplorativi. I business mid e downstream, penalizzati dalla crisi italiana ed europea, hanno rafforzato le azioni di ristrutturazione conseguendo un rilevante miglioramento della generazione di cassa. Infine la razionalizzazione del portafoglio, resa possibile dalle nuove scoperte, ha permesso una monetizzazione anticipata di risultato e di cassa".
"L'effetto complessivo di quanto realizzato in un anno difficile ci ha consentito di registrare un utile netto in crescita rispetto al 2012 - ha concluso - di pagare un dividendo generoso, di lanciare il programma di riacquisto di azioni proprie, mantenendo un indebitamento costante".
Tornando ai conti, la produzione di idrocarburi di Eni e' stata di 1,619 milioni di barili equivalenti al giorno su media annua, in calo del 4,8% rispetto al 2012 (1,577 milioni di boe/giorno nel trimestre, -9,7%) "principalmente a causa di fattori geopolitici", fa sapere Eni. La stima preliminare delle riserve certe a fine anno e' di 6,54 miliardi di barili. Il tasso di rimpiazzo organico delle riserve e' al 105%. Nel quarto trimestre 2013 Eni ha conseguito l'utile operativo adjusted di 3,52 miliardi con una flessione del 29,2% rispetto al quarto trimestre 2012, dovuta principalmente alla Divisione Exploration & Production che ha registrato una contrazione del 31,8% (-1,55 miliardi) a causa di interruzioni straordinarie della produzione e dell'apprezzamento dell'euro rispetto al dollaro (+4,9%). "In uno scenario di perdurante debolezza della domanda europea di commodity, eccesso di offerta e di capacita' e forte competizione, gli altri settori Eni hanno evidenziato buoni progressi nelle iniziative di ristrutturazione e contenimento dei costi", fa sapere Eni. La Divisione Gas & Power ha riportato l'utile operativo adjusted di 357 milioni (+315 milioni rispetto al quarto trimestre 2012) grazie ai benefici delle rinegoziazioni dei contratti di approvvigionamento long-term, alcune delle quali con efficacia economica retroattiva ad esercizi precedenti. Nella Divisione Refining & Marketing e nella Chimica, le azioni di efficienza hanno consentito di attenuare gli effetti negativi dello scenario (maggiori perdite rispettivamente di 88 milioni e 14 milioni). Il settore Ingegneria & Costruzioni ha riportato una contrazione del risultato del 51,9% dovuta al rallentamento dell'attivita' e alla minore redditivita' dei progetti in corso di esecuzione. Nel 2013 l'utile operativo adjusted e' stato di 12,62 miliardi con una flessione del 36,3% (-33,6% escludendo il contributo di Snam alle continuing operations) rispetto al 2012 per effetto degli stessi driver del trimestre e delle perdite straordinarie su commesse registrate dal settore Ingegneria & Costruzioni nella prima parte dell'anno.