Eni, Descalzi: "Positivi su prezzo petrolio nel lungo periodo"
Eni ha un approccio "positivo sul lungo periodo" all'evoluzione del prezzo del petrolio in quanto il crollo degli ultimi mesi non e' legato a fattori strutturali veramente critici. Lo ha dichiarato l'ad del gruppo, Claudio Descalzi, intervistato da 'Bloomberg Tv' durante il forum economico di Davos. "Esistono componenti strutturali come l'aumento della produzione di shale oil in Usa, che e' cresciuta molto in fretta ma ora rallentera', la stagnazione in Europa e il rallentamento della Cina ma non sono cosi' critici", sottolinea Descalzi, "il trend al ribasso e' iniziato a giugno ma i gradienti sono peggiorati solo quando l'Opec, a novembre, ha scelto di non tagliare la produzione". "Abbiamo gia' assistito a questo genere di fluttuazioni in passato e, per quella che e' la nostra esperienza, la ripresa arriva al massimo in un anno e mezzo", ha proseguito l'ad di Eni, il quale prevede che in un paio d'anni il prezzo del greggio torni ad assestarsi "tra i 70 e i 90 dollari al barile". Cio' che conta, secondo Descalzi, "e' che l'Opec agisca di nuovo come stabilizzatore per dare al mercato la fiducia per investire e andare avanti". "Vediamo l'Opec come la banca centrale del mercato petrolifero, il suo ruolo di stabilizzatore e' fondamentale ", ha concluso Descalzi, "per l'Europa e' molto positivo avere prezzi del petrolio molto bassi ma abbiamo bisogno di stabilita' per gli investimenti, la nostra industria lavora sul lungo periodo".
Il processo di ottimizzazione dei costi portato avanti da Eni lo scorso anno ha consentito all' azienda di arrivare preparata al forte calo del prezzo del petrolio degli ultimi mesi, ha spiegato ancora Descalzi, intervistato da ' Bloomberg Tv' durante il forum economico di Davos. "Abbiamo puntato sul nostro programma di efficienza dei costi e abbiamo cosi' anticipato la crisi", ha spiegato Descalzi, "i nostri progetti sono di lungo termine e cio' che stiamo facendo ora e' ottimizzare tutti gli investimenti che non avranno un impatto sulla produzione dei prossimi quattro anni". Oltre ad agire sui "costi operativi e infrastrutturali", ha proseguito il manager, Eni "sta spostando gli investimenti sui progetti piu' rapidi, che possono dare introiti piu' velocemente".
Eni "si trova in un' ottima posizione" nell' attuale contesto di arretramento del prezzo del petrolio in quanto puo' contare su un breakeven "tra i 40 e i 45 dollari al barile", ha aggiunto il manager. "La nostra strategia ha puntato sin dall' inizio sull' esplorazione e in cio' abbiamo avuto un grande successo, scoprendo 10 miliardi di barili negli ultimi sei anni", ha sottolineato Descalzi, "considerando che il breakeven delle nostre attivita' gia' in produzione e' ancora piu' basso, potremmo anche scendere ancora, anche se in tal caso dovremmo ridurre gli investimenti".