Credit Suisse: Europee, scampato pericolo. Ora è il tempo della crescita
Le banche valutano positivamente l'esito delle urne di queste ultime elezioni europee, tanto che per il Credit Suisse non ci sono state grosse sorprese a livello aggregato. Gli analisti prendono atto dell'aumento del fronte euro-scettico, un fronte che però è rimasto ben al di sotto della soglia del 30%. Insomma, poco è cambiato tanto che il Credit Suisse non si attende grossi cambiamenti nel funzionamento dell'Ue e forti conseguenze a livello politico nazionale.
Le Europee, però, portano in dote un insegnamento che Bruxelles e i governi devono assolutamente recepire, per evitare impennate dello schieramento anti-Ue nel prossimo giro elettorale: riformare cioè il funzionamento dell'Unione e delle economie nazionali per spingere la crescita. Bruxelles però potrà sempre contare sul suo asso nella manica e cioè il presidente della Bce Mario Draghi.
La settimana prossima, l'Eurotower dovrebbe procedere a un ulteriore allentamento monetario che ha spinto la crescita fino ad ora, una prima linea di difesa contro gli euroscettici. Ma ora, sottolineano nuovamente gli analisti del Credit Suisse, le cancellerie nazionali dovranno fare la loro parte.
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