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Economia
Evergrande, arresti, ritardi e Opa statali. E c'è l'ennesimo crollo in Borsa

Altro crollo in borsa per Evergrande, tra arresti e lo spacchettamento del governo cinese

Un problema tira l'altro in casa Evergrande, il gigante dell'immobiliare cinese che barcolla sull'orlo del precipizio da ormai due anni ed è sempre sul punto di precipitare. Diversi dipendenti di Evergrande Financial Wealth Management, l’unità di gestione patrimoniale dello sviluppatore privato, sono stati arrestati e messi sotto indagine penale. Lo ha rivelato in un comunicato la polizia di Shenzhen, che ha chiesto anche a chi ha investito nei progetti del gruppo di riportare eventuali altri reati commessi dall’azienda.

La reazione dei mercati alla notizia è stata a dir poco preoccupante. Le azioni di China Evergrande Group sono crollate del 25% alla borsa di Hong Kong, dove è sono tornate alle contrattazioni solo da poche settimane dopo 17 mesi di sospensione, per evitare il delisting che sarebbe scattato automaticamente al raggiungimento dei 18 mesi di sospensiva. Il mese scorso, lo sviluppatore cinese ha registrato una perdita netta da gennaio a giugno di 33 miliardi di yuan (4,5 miliardi di dollari), contro una perdita di 66,4 miliardi di yuan nello stesso periodo dell'anno precedente.

La sensazione è dunque che la nuova indagine che potrebbe aggravare le difficoltà della società immobiliare. Durante le proteste degli investitori scontenti presso la sede di Shenzhen di Evergrande nel 2021, Du Liang era stato identificato dal personale come direttore generale e rappresentante legale della divisione di gestione patrimoniale di Evergrande.

Proprio Du potrebbe essere tra i detenuti, anche se la polizia non ha fornito dettagli specifici sul numero delle persone coinvolte nell'indagine, limitandosi a comunicare che l'inchiesta sull'unità di gestione finanziaria è in corso e ha esortato gli investitori a segnalare eventuali ulteriori reati finanziari.

Altro rinvio sulla ristrutturazione del debito, lo Stato si prende il ramo assicurativo

Non è finita. Il costruttore immobiliare più indebitato al mondo schiacciato da circa 300 miliardi di dollari di debiti, ha spiegato di aver ritardato la decisione sulla ristrutturazione del debito offshore da settembre al mese prossimo. Ennesimo rinvio che non presuppone nulla di buono, nonostante il recente accordo raggiunto dall'altro grande sviluppatore immobiliare privato cinese, Country Garden, sulla dilazione dei pagamenti del debito con gli obbligazionisti onshore.

Ma Evergrande è una storia diversa, anche perché le sue difficoltà sono in parte dovute alla svolta del governo cinese che da qualche anno sta provando a ridurre l'esposizione debitoria causata dal modello di investimento a debito dei grandi colossi immobiliari. Un metodo di cui Evergrande è diventata il simbolo, prima di successo e poi di caduta dopo che Xi Jinping ha tracciato le "tre linee rosse" sul settore immobiliare.

Non è tutto. Come riportato dal media statale Global Times, l’Amministrazione nazionale della regolamentazione finanziaria cinese ha dichiarato che il ramo assicurativo del gruppo (Evergrande Life Assurance) è stato rilevato dalla società statale Hai Gang Life per via della sua “grave insolvenza” sul debito. Hai Gang Life ha un capitale sociale di 15 miliardi di yuan e rileverà le attività e i debiti dell'unità assicurativa di Evergrande. Altro segnale di quella ristrutturazione controllata e grande spacchettamento che il governo cinese ha scelto di operare sui privati in difficoltà.

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