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Economia
Ex Ilva, schiaffo dell'azienda al governo: non va al tavolo con Urso-sindacati

Ex Ilva, la grana di Taranto sul tavolo del governo. Il ministro Urso: "L'azienda rispetti gli accordi". I sindacati proclamano 4 ore di sciopero

La grana di Taranto lasciata dal governo Draghi sul tavolo del nuovo esecutivo è più calda che mai. È da poche ore terminato il colloquio di confronto al Mimit sull’ex gruppo Ilva. Al centro la decisione di Acciaierie d’Italia di sospendere l’attività di 145 aziende dell’indotto ritenute, dal gruppo siderurgico, non essenziali, duramente contestata dai sindacati e da Confindustria Taranto ma anche dal Mise stesso che nei giorni scorsi aveva parlato di una decisione "sconcertante" e di modalità "assolutamente inaccettabili".

Una scelta quella di Adi che coinvolge il futuro di circa 2mila lavoratori e che Fim Fiom Uilm e Uglm leggono come l’ultima goccia che fa traboccare il vaso: per questo chiedono allo stato di anticipare l’ingresso in maggioranza in Adi. Al tavolo, in una riunione poi convocata in plenaria, presieduta dal Ministro per le imprese, Adolfo Urso, erano presenti i leader di Fim Fiom Uilm e Uglm, Acciaierie d’Italia, Confindustria e Confindustria Taranto, i commissari dell’Ilva in amministrazione straordinaria, Invitalia e il Ministro del Lavoro, Marina Calderone. All’incontro sono stati convocati anche i governatori di Puglia, Piemonte e Liguria. Presente anche la Regione Lombardia. Assenza pesante invece quella dell’amministratice delegata di Acciaierie Lucia Morselli.

Ex Ilva, Urso: “No a decisioni affrettate, sarà Palazzo Chigi a decidere sull’anticpo del 60%”

Tra i punti chiave emersi dall’incontro, messi sul tavolo dai sindacati, c’è la possibilità che lo Stato anticipi prima del 2024 la salita al 60% del capitale di Acciaierie D’Italia. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso al termine del colloquio ha così chiarito la posizione dell’esecutivo: “Innanzitutto vogliamo che l’azienda rispetti l’accordo e lo Stato utilizzerà le risorse già stanziate affinché ci sia questo rispetto da parte dell’azienda in maniera tale che ci sia una prospettiva per il futuro dell’acciaieria italiana. Inizia dunque un percorso, non si può decidere tutto in pochi giorni ma dobbiamo considerare tutti i fattori al termine del quale, con Palazzo Chigi, decideremo la strada da percorrere per giungere in porto salvando questo sito pubblico”.

Ex Ilva, Emiliano: "Arcelor Mittal partner inaffidabile"

Per il governo della Regione Puglia, Michele Emiliano ArcelorMittal non è più un partner affidabile con cui dialogare. “L’insieme delle cose fanno ArcelorMittal il partner devo dire più inaffidabile che si possa immaginare per lo Stato italiano. Mi auguro che il governo attraverso l’aumento di capitale riduca il suo ruolo", ha detto Emiliano. "Ovviamente mi auguro che l’azienda immediatamente mi revochi la diciamo la sua decisione di non pagare e di rescindere i contratti con le aziende", ha proseguito sottolineando di aver suggerito al ministro Urso "di condizionare l’eventuale versamento del miliardo che il governo Draghi ha messo a disposizione per questa vicenda ad un contributo in conto capitale, aumentando la quota azionaria in capo al governo italiano e le società che il governo controlla", ha rimarcato il governatore. Questo, ha aggiunto Emiliano, "per evitare che in futuro la città di Taranto sia nella sua componente industriale nella sua componente sociale sia tra virgolette sottoposta a pressione non adopero la parola ricatto perché è troppo forte diciamo pressione però tra pressione ricatto le volte il confine labile".

Ex Ilva, Ugl: "Il governo intervenga presto nazionalizzando l'azienda" 

Mentre le sigle sindacali chiedono all’unisono al governo “velocità” e “coraggio”. “Abbiamo chiesto al governo di intervenire presto e di nazionalizzare l’azienda. Bisogna salvare il sito siderurgico più grande d’Europa, un asset strategico in sé e per tutta l’industria italiana. Importante è stata l’apertura al confronto da parte del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, perché con la convocazione di oggi ha ripristinato le relazioni industriali, mancate negli ultimi anni”, ha detto Antonio Spera, segretario nazionale Ugl Metalmeccanici, a conclusione dell’incontro.

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