Filiera e-Mobility "Made in Italy": occasione di rilancio per imprese italiane
E-Mobility, Venturini (Enel X): "Importante incrementare il numero imprese che operano nel settore"
Filiera e-Mobility "Made in Italy": al 2030 potrebbero essere oltre 10mila le imprese italiane operanti nel settore
Il volume complessivo di fatturato al 2030 per il settore dell'e-Mobility si stima essere di quasi 100 miliardi di euro. Infatti partendo dalle 160 realtà industriali e imprenditoriali già attive nel settore, la transizione verso l’e-Mobility potrebbe coinvolgere più di 10mila imprese.
Questo è quanto emerge dallo studio “La filiera della mobilità elettrica ‘Made in Italy’: imprese, territori e tecnologie della e-Mobility” presentato a Roma da Motus-E e da The European House-Ambrosetti. Presenti alla conferenza Francesco Venturini, amministratore delegato Enel X e presidente Motus-E, Dino Marcozzi, segretario generale Motus-E, Lorenzo Tavazzi, responsabile scenari e intelligence di The European House.
Da Motus-E e The European House presentati risultati studio. Venturini (Enel X) ad Affaritaliani.it: "Esiste un tessuto industriale italiano che ha la possibilità di abbracciare la trasformazione elettrica"
Lo studio ha voluto approfondire la composizione e dimensionare le caratteristiche della filiera italiana dei prodotti e dei servizi legati alla mobilità elettrica, analizzandone al contempo e in prospettiva le performance di crescita. È importante perché “fa vedere che esiste un tessuto industriale italiano che ha la possibilità veramente di abbracciare la trasformazione elettrica. - ha sottolineato Francesco Venturini parlando con Affaritaliani.it - Noi dobbiamo avere un ruolo importante, lo dobbiamo avere non soltanto in Italia ma anche fuori da confini nazionali. Ci sono tante imprese che già stanno lavorando, quello che vogliamo far vedere oggi è che possono essercene molte di più. È importante fare sempre di più aggregazione, perché ormai in un mondo in cui gli investimenti sono sempre più grossi da fare per poter competere se non si lavora insieme diventa molto più complicato. Cosa dovrebbe fare l’Italia nel concreto? Intanto crederci, perché ormai è un movimento internazionale su cui non si torna più indietro. La scelta dell’elettrico mi sembra che sia ormai una scelta affermata dappertutto. l’Italia deve capire che c’è una transizione importante di fronte e deve avere tutto il supporto delle istituzioni per farla nella migliore maniera possibile.”
Da Motus-E e The European House presentati risultati studio. Marcozzi (Motus-E) ad Affaritaliani.it: "In Italia abbiamo tante potenzialità in questo campo"
La transizione verso una mobilità sostenibile e decarbonizzata ha registrato negli ultimi anni una significativa accelerazione, grazie anche alla spinta dell’evoluzione tecnologica legata alla mobilità elettrica. In tale contesto l’Italia può cogliere importanti opportunità di sviluppo.
“Uno studio sulla filiera italiana dell’e-Mobility lo abbiamo fatto per vari motivi. - ha spiegato Marcozzi ai microfoni di Affaritaliani.it - Il primo è che in Italia abbiamo tante potenzialità in questo campo, che non sono state ancora completamente espresse. Abbiamo tantissime aziende che già stanno operando parzialmente sul mondo elettrico, ma noi vogliamo creare presupposti per un azione anche dal punto di vista dei decisori politici per aiutare lo sviluppo di questa filiera e porre finalmente anche il nostro Paese a livello degli altri Paesi. In questo senso siamo molto contenti della presentazione di questo studio che considero solo un punto di partenza perché ovviamente ci sono ancora tante cose da approfondire e verificare ma noi confidiamo e forniamo questo studio agli operatori industriali per poter sviluppare questa filiera.”
Nel quinquennio 2013-2017, il comparto delle aziende della filiera nella e-Mobility Made in Italy ha registrato un costante trend di crescita. Dal fatturato di 2.2 miliardi di euro nel 2013, la filiera allargata dei prodotti e servizi per la mobilità elettrica ha generato in Italia ricavi complessivi per circa 6 miliardi di euro nel 2017, crescendo ad un tasso medio annuo composto pari a +28,7%.
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