Focus commodity/ Petrolio. Un giorno storico - Affaritaliani.it

Economia

Focus commodity/ Petrolio. Un giorno storico

di Matteo Battaglia

Lunedì notte del 20 aprile, il future del petrolio WTI con consegna maggio è crollato fino ad un minimo mai visto intorno a -37 dollari il barile.  Non era mai accaduto che il venditore del contratto arrivasse a "pagare" il compratore purché si prendesse in carico un barile di petrolio Wti. Ieri sulla stessa scadenza (ultimo giorno di trattazione) il prezzo del Wti è oscillato intorno alla parità. Oggi l’attenzione è sulla scadenza di giugno del prezzo del petrolio che parte da 11 dollari al barile.

Stamattina il mercato ha dirottato la sua attenzione sul Brent, che ieri aveva schivato il crollo, oggi il prezzo è in calo del 12% a 17 dollari al barile. L’evento registrato lunedì notte dal Wti ha spiegazioni soprattutto tecniche, legate alle regole del mercato dei future sulle commodity, ma è evidente che si tratta di una conseguenza della forte contrazione della domanda interna degli Stati Uniti. In particolare il petrolio di qualità Wti trattato al Nyse per la chiusura dei contratti prevede la consegna fisica al sito di stoccaggio di Cushing in Oklahoma. A partire dal 10 aprile, le cisterne di Cushing ospitavano 55 milioni di barili di greggio, ovvero il 72% della capacità di stoccaggio di 76,1 milioni di barili, secondo l'Energy Information Administration. La capacità rimanente non era necessariamente disponibile per coloro che non l'avevano già noleggiata.

La differenza abissale tra la quotazione dei due contratti maggio-giugno (lunedì notte oltre 50 dollari) rifletteva l’aspettativa di una ripartenza della domanda capace di svuotare progressivamente nel giro di poche settimane i serbatoi, ora quasi colmi in molte parti del Nord America.
Abbiamo pertanto la ragionevole certezza che, alla luce di quanto accaduto, alcune regole del gioco andranno modificate dalle autorità che governano il buon funzionamento del mercato delle commodity.

In Europa, la situazione degli stoccaggi è meno grave perché le aree di produzione sono più vicine a quelle di consumi. Oltretutto il mercato ragiona già sulla scadenza di giugno, per cui il Brent dovrebbe tenere meglio le posizioni, anche se a quanto pare la speculazione ha messo nel mirino anche il petrolio europeo. Citigroup ha scritto in una nota che è alto il pericolo che si avviti all’ingiù, soprattutto se la ripartenza delle attività in Europa sarà lenta.  Un’altra profonda differenza tra Wti e Brent è che il secondo prevede il settlement in contanti dei contratti e non per forza una consegna fisica. E questo cambia tutto. Nessun container stracolmo ma un semplice accordo tra le parti.

Come reagiscono i paesi produttori?

Qualcosa si starebbe muovendo. Secondo il Wall Street Journal, l'Arabia Saudita sta valutando di anticipare i tagli previsti da inizio maggio come previsto dall'accordo raggiunto all'Opec+. Un provvedimento che potrebbe arrivare intempestivamente e che potrebbe non bastare per riequilibrare domanda e offerta, secondo alcuni osservatori.

Negli Usa, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dimostrato la sua impotenza nei confronti dei produttori di shale oil, che si stanno danneggiando da soli con alcune decisioni infelici. L'unica cosa che si è limitato a dire, è che la sua amministrazione sta prendendo in considerazione la possibilità di arrestare le importazioni saudite di greggio in modo da aiutare l'industria energetica americana.

Dove andrà il prezzo del greggio?

Ormai tutti i maggiori osservatori in primis l’Agenzia internazionale dell’energia, sono convinti che i tagli di 15 milioni di barili per due mesi decisi dall’Opec+ non basteranno a compensare un calo della domanda di circa 30 milioni di barile giorno. Il prezzo del petrolio di tipo Brent ritornerà a livelli normali solo con la fine dei lockdown, il Wti con il roll over delle scadenze a giugno-luglio Le stime di Intermonte sono per un prezzo medio del greggio quest’anno a 30 dollari al barile. Ma purtroppo non si può trattare di stime economiche, che sono legate alle attese sull’andamento dei contagi e su questo non ci sono parametri o metriche affidabili.