Francis Ford Coppola al verde: il regista vende i suoi orologi per coprire i debiti del suo ultimo film - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 18:17

Francis Ford Coppola al verde: il regista vende i suoi orologi per coprire i debiti del suo ultimo film

Il film, Megalopolis, ha incassato appena 14 milioni in tutto il mondo, costringendo Coppola a cercare nuove risorse da cui attingere

di Elisa Mancini

Francis Ford Coppola mette in vendita i suoi tesori di alta orologeria dopo il flop di Megalopolis

Il 6 dicembre, la prestigiosa casa d’aste inglese Phillips metterà in vendita sette orologi di lusso appartenuti a Francis Ford Coppola, uno dei registi più iconici di Hollywood. La decisione di mettere all’asta questi preziosi pezzi arriva dopo il flop finanziario di Megalopolis, il film realizzato nel 2024 con un budget di 120 milioni di dollari autofinanziato.

Nonostante l’investimento personale senza precedenti, il film ha incassato appena 14 milioni in tutto il mondo, costringendo Coppola a cercare nuove risorse da cui attingere: "Ho bisogno di soldi per tenere la nave a galla", ha confessato al New York Times.

Il pezzo più sorprendente dell’asta è senza dubbio l’F.P. Journe FFC, progettato dallo stesso regista insieme alla celebre orologeria svizzera. Questo modello unico ha un quadrante scheletrato che mostra gli ingranaggi, e la lancetta è sostituita da una mano in titanio ispirata a una protesi storica del chirurgo Ambroise Paré. Il valore di partenza è di un milione di dollari, ma le stime indicano che potrebbe superare di gran lunga questa cifra, come accadde per il celebre Rolex di Paul Newman.

Gli altri orologi in vendita sono altrettanto preziosi: due Patek Philippe (stimati tra 6-12mila e 15-30mila dollari), un Blancpain Minute Repeater (15-30mila), un IWC Chronograph (3-6mila), un altro modello F.P. Journe (120-140mila) e un Breguet Classique (4-6mila). Nonostante la vendita, Coppola ha però deciso di conservare un Audemars Piguet per il pronipote e ha scelto per sé un Apple Watch, "molto più plebeo", secondo lui.

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