Economia
Banche, Dijsselbloem: "Le regole vanno rispettate"
Banche, Padoan: "Risparmiatori salvaguardati"
Ristabilire la fiducia nel sistema bancario italiano attraverso la solidarietà europea. Il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, in arrivo a Bruxelles per l'Eurogruppo, apre alla richiesta di flessibilità da parte del governo italiano spiegando che le regole sul rafforzamento pubblico degli istituti e il coinvolgimento degli investitori privati nell'assorbimento delle loro perdite "vanno applicate con intelligenza. Oggi è una preoccupazione per il governo italiano, quella di prendere le misure necessarie per ristabilire la fiducia nell'insieme del sistema bancario italiano. Credo sia nostro dovere essere solidali".
Tuttavia a livello europeo c'è chi sostiene che un ammorbidimento della direttiva sul bail in per sostenere le banche italiane in difficoltà "sarebbe un boomerang" o "controproducente", come sostengono alcune fonti. Sia gli sherpa di Bruxelles che il ministro italiano delle Finanze, Pier Carlo Padoan, precisano che le banche italiane non sono oggetto dell'Eurogruppo di oggi e dell'Ecofin di domani: "Il governo italiano sta lavorando per predisporre, e in parte già lo ha fatto, strumenti precauzionali che, come dice la parola, saranno usati solo se necessario", ricorda Padoan che si definisce "molto stupito" dell'attenzione dei giornali al tema. Il ministro torna a tranquillizzare gli italiani: "I risparmiatori saranno salvaguardati dal governo". Un riferimento al punto più delicato del disegno di rafforzamento delle banche, e cioè l'eventuale coinvolgimento nelle perdite degli obbligazionisti subordinati: i titoli in circolazione targati Mps sono per circa 5 miliardi, di cui circa 3 in tasca al largo pubblico, mentre 2 agli investitori istituzionali. Il governo sembra fermamente intenzionato a tener fuori dalla purga i risparmiatori, mentre nella rete del "salvataggio privato" potrebbero finire gli investitori più esperti.
Linea condivisa dal presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, per il quale "le regole sono chiare, su quando ci sta il bail in, su come va fatto e in che ordine" intenvengono coloro chiamati a farsene carico: "Le soluzioni si possono trovare ma va fatto nell'ambito regole". Per Dijsselbloem, in ogni caso, quella dei crediti deteriorati nelle banche italiane "non è una crisi acuta e abbiamo ancora un pò di tempo". Sulla stessa lunghezza d'onda il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, secondo cui "non bisogna speculare prima del risultato dello stress test dell'autorità bancaria europea che sarà reso noto il 29 luglio. Sappiamo quali sono le regole per gestire le difficoltà delle banche e questa è la cosa più importante".
Pur non essendo in agenda nella riunione formato a 19 dell'Eurogruppo di oggi, alla quale farà seguito domani l'Ecofin allargato, il tema delle banche è quindi ben presente nella discussione ai massimi livelli finanziari del Vecchio continente. In Borsa, oggi, l'intero comparto: prova a recuperare dopo le recenti vendite: Mps lo fa con convinzione, mentre salgono in altalena Ubi, Unicredit, Banco Popolare, Bpm e Intesa Sanpaolo.
Il problema-banche, per altro, è esteso fuori dai confini della Penisola: secondo la tedesca Deutsche Bank, sono tutte le banche europee ad aver bisogno di risorse fresche e per questo il capo economista del gruppo, David Folkerts-Landau, ha proposto in un'intervista a Welt Am Sonntag la creazione di un fondo pubblico da 150 miliardi di euro: "L'Europa - ha detto - è estremamente malata e deve iniziare ad affrontare i suoi problemi velocemente, oppure potrebbe esserci un incidente". L'economista ha quindi spiegato di temere una nuova grave crisi bancaria europea, ma alle sue preoccupazioni ha risposto di nuovo Dijsselbloem invitando i banchieri a "risolvere da soli i loro problemi".
Il nodo è complesso, ma la Commissione si è detta disponibile a trovare un accomodamento per gli investitori non istituzionali. Bruxelles - di fatto - è stretta fra il desiderio di rispettare le regole Ue e la consapevolezza che la vicenda bancaria italiana è seria, e potenzialmente dannosa per il resto della zona euro. Probabile quindi che si trovi un accordo sfruttando le stesse regole Ue secondo cui il bail-in può essere sospeso quando sia a rischio la stabilità finanziaria. Una tesi sostenibile nel caso di Mps, dal momento che si tratta della terza banca italiana.