Grecia, ora privatizzazioni a rischio. Terna: meno probabilità per la rete elettrica greca
La vittoria di Tsipras manda all'aria le ambizioni delle multinazionali che avevano messo gli occhi sull'ondata di privatizzazioni che la Grecia, su pressing della Troika, aveva messo in cantiere.
Nel club delle big corp internazionali con ambizioni in terra ellenica c'è anche l'italiana Terna, la società che gestisce la rete elettrica del nostro Paese, che è in corsa con altre quattro società per la privatizzazione del 66% della rete elettrica greca messa in vendita dalla società Ppc (il restante 34% dovrebbe restare allo Stato).
La gara, proprio per l'instabilità politica, è slittata più volte fermandosi alla fase finale della due diligence senza arrivare a quella delle offerte. "Le possibilità che questa operazione vada a buon termine si sono significativamente ridotte dopo la vittoria elettorale di Tsipras", ha affermato una volta aver conosciuto l'esito delle urne Matteo Del Fante, amministratore delegato di Terna. "I mercati stanno reagendo in maniera debole ma non si sta verificando una reazione particolarmente negativa, come ci si poteva aspettare", ha aggiunto il manager ad Affaritaliani.it.
Tornando sull'argomento privatizzazioni, Del Fante ha comunque chiarito che Terna aspetta di vedere cosa succederà. "Il soggetto", ha spiegato, "che finalizzerà la procedura resta sempre la società elettrica nazionale. Il Cda è lo stesso. Ora avrà un nuovo interlocutore politico che darà indicazioni su dove vuole che vada la strategia di Ppc". A Piazza Affari, il titolo non ha accusato il colpo.