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Economia
La Grecia: "Prestiti per altri sei mesi". La Germania è divisa

Il governo greco ha inviato all'Eurogruppo la richiesta di proroga del programma di supporto internazionale, che scade il 28 febbraio. Lo stesso presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha confermato la ricezione via Twitter e si appresta alla valutazione con lo staff tecnico.

Il portavoce del presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, parla apertamente di "un segno positivo che spiana la strada ad un compromesso ragionevole nell'interesse di tutta l'Eurozona", precisando che il presidente, Dijsselbloem e Tsipras hanno avuto discussioni fino a questa mattina. Diverso il discorso per Berlino, con il portavoce di Schaeuble, Martin Jaeger, che fredda ogni entusiasmo: "La lettera di Atene non presenta alcuna proposta di soluzione sostanziale", la richiesta è respinta dal governo tedesco. Una reazione secca che crea un terremoto nella stessa Germania: il vicecancelliere Sigmar Gabriel replica alla netta chiusura di Schaeuble. Stando al suo ministero, "la proposta scritta del governo greco per le trattative sul prosieguo del programma di riforme è un primo passo nella direzione giusta". Il politico dell'Spd, che è anche ministro dell'Economia, spiega: "Il mio suggerimento sarebbe quello di metterci a discutere prima di affrettarci a dire di sì o di no. Basta con i diktat". Anche il presidente del Parlamento Ue, il tedesco dell'Spd Martin Schulz, è rimasto "sorpreso dalla velocità della reazione del ministro delle Finanze tedesco Schaeuble", perché invece Atene "si è mossa" verso l'accordo.

Una indicazione positiva sui contenuti della lettera era arrivata dal fatto che sia già stato convocato per domani un Eurogruppo straordinario, nel quale si discuterà della richiesta di Atene. L'Afp, citando fonti governative, spiegava infatti che sarebbe stata necessaria una rapida ricognizione per un'approvazione di massima da parte delle strutture comunitarie. Qualora questo passo fosse stato superato, sarebbe stato subito convocato un nuovo summit dell'Eurogruppo, anche in teleconferenza, in modo che il documento possa ricevere lo stampo di approvazione definitivo. Cosa che è effettivamente accaduta.
 
Il documento propone di "procedere congiuntamente a una conclusione positiva degli accordi attuali". Atene si impegna a mantenere "l'equilibrio di bilancio" nei sei mesi di estensione del programma di assistenza finanziaria. Nel frattempo partirà un negoziato per ridurre il debito e per avviare un programma a lungo termine di crescita economica. "Il governo - spiegano fonti ufficiali - non ha chiesto un'estensione del piano di salvataggio. Abbiamo inviato una proposta - aggiungono - nel rispetto del mandato popolare, che difende la nostra dignità sociale e che, nello stesso tempo, sia accettabile dai nostri partner".

L'obiettivo indicato è arrivare a stabilizzare la situazione finanziaria della Grecia, con un surplus primario idoneo, di assicurare che non ci siano scelte unilaterali che minino la stabilità, di estendere i finanziamenti Bce, di cominciare a tracciare un "Contratto per la crescita" per il Paese ellenico. La Grecia chiede una riduzione del debito, nell'ambito dell'impegno del 2012 dei ministri delle Finanze europei a ridurre ulteriormente il debito greco. Nel testo di cui ha dato notizia Reuters, si fa espressamente riferimento all'accordo con la Troika, il "Master Financial Assistance Facility Agreement", anche se altre versioni precisano che "il governo fedele ai suoi impegni, non ha richiesto un'estensione del Memorandum" ma solo dei prestiti, con l'obiettivo di "fornire un 'ombrello' protettivo al sistema finanziario". Con un eventuale allungamento del prestito il Governo greco si "impegna all'equilibrio dei conti e, contemporaneamente, ad affrontare le riforme contro l'evasione fiscale e la corruzione".

Il passo ufficiale arriva all'indomani di una serie di pressioni per rompere il ghiaccio che si era formato negli ultimi giorni, incluso un messaggio secco dagli Usa. Al di là dei tecnicismi dell'accordo, un ruolo centrale nella vicenda è giocato dalla forma: Tsipras non può sfigurare di fronte al popolo che l'ha acclamato come elemento di rottura verso la Troika, ma la Ue non può accettare che si faccia carta straccia di un accordo al quale erano stati vincolati i finanziamenti. Sempre ieri, la Bce ha accordato un po' di liquidità d'emergenza in più alle banche elleniche, alzando il tetto da 65 a 68,3 miliardi. L'Eurotower ha oggi smentito di aver chiesto agli istituti ellenici di introdurre dei controlli sui capitali, per evitare la corsa ai bancomato, come ha invece scritto la tedesca Faz.

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