Grecia, rendimenti sul debito al 30%. Bce verso lo stop alla liquidità alle banche
Continuano a salire i rendimenti dei titoli di Stato greci, mentre Atene, che ancora non ha trovato un accordo con i creditori su nuovi aiuti, combatte con una crisi di liquidita' che rischia di portarla verso l'insolvenza.
Il rendimento dei bond ellenici biennali e' salito di 45 punti base dal 29,43%, quello dei quinquennali cresce di 40 punti base al 20,14%.
Appare quindi sempre piu' netta l'inversione della curva dei rendimenti (che avviene quando gli interessi sulle scadenze a breve termine sono piu' elevati rispetto a buoni dalla maturazione piu' lunga, una situazione gia' di per s[ considerata prodromo di default), dal momento che il decennale greco rende al momento il 13,60%.
I timori di un default greco tornano a far salire la tensione sui mercati del debito dei paesi piu' vulnerabili dell'Eurozona. Continua ad allargarsi lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi, che nei primi scambi sale a 141 punti per un rendimento dell'1,47%. Il differenziale Bonos/Bund segna 138 punti per un tasso dell'1,44%.
Intanto, secondo indiscrezioni, la Bce ha allo studio un aumento dell'haircut (ovvero una maggiore riduzione del valore nominale) dei collaterali che le banche greche offrono a Francoforte come garanzia per la liquidita' di emergenza fornita attraverso il programma 'Emergency Liquidity Assistance' (Ela). Lo riporta il sito internet di 'Bloomberg' citando fonti ben informate.
Una simile misura ridurrebbe di fatto la quantita' di liquidi che gli istituti di credito ellenici possono prelevare dalla Bce. L'Eurotower non ha commentato le indiscrezioni. Secondo Bloomberg, la proposta, elaborata dallo staff della banca centrale, e' sintomo della sempre minore disponibilita' di alcuni membri del Consiglio Direttivo di Francoforte a continuare a fornire fondi alla Grecia attraverso quello che, al momento, e' l'unico canale rimasto ad Atene per approvvigionarsi di liquidita'. Perche' una simile proposta venga accolta occorrera' pero' una maggioranza di due terzi del Consiglio Direttivo.
Nei giorni scorsi il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, aveva sottolineato che l'assistenza tramite il fondo 'Ela' "non puo' durare in maniera indefinita". Vitas Vasiliauskas, il membro lituano del Consiglio dei Governatori, considerato anch'egli un 'falco', aveva invece dichiarato due giorni fa che "la situazione in Grecia implica che dovremmo limitare il ricorso all'Ela fino all'estate". "Tutti sanno cosa significa l'Ela: e' una misura temporanea per dare liquidita' alle banche", aveva aggiunto Vasiliauskas. Meno rigido era apparso invece il presidente della Bce, Mario Draghi, quando lo scorso 15 aprile si era detto non ancora convinto della necessita' di un ulteriore giro di vite sulla liquidita' a disposizione delle banche greche, spiegando che il tema era stato "sollevato ma non discusso" durante l'ultimo vertice di politica monetaria della banca centrale. I paesi membri della Bce contrari a mantenere aperto a tempo indeterminato il flusso di liquidita' di emergenza per le banche elleniche, aggiungono le fonti sentite da Bloomberg, resterebbero al momento in minoranza all'interno del direttivo ma starebbero, nondimeno, crescendo di numero.