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Economia
"Il futuro di Taranto non è l'ex Ilva. Ma ArcelorMittal aveva già deciso"
Valentina Palmisano     Valentina Palmisano
 

"Era prevedibile, le cose non stanno andando bene per l'azienda. Hanno accelerato le perdite giornaliere, diventate ormai molto importanti. E' una decisione che avevano già preso a prescindere dalla questione dell'immunità penale. Può darsi che qualcuno stia cavalcando questa situazione". Valentina Palmisano, deputato del Movimento 5 Stelle pugliese commenta con Affaritaliani.it la svolta clamorosa sull'ex Ilva con la decisione di ArcelorMittal - il gruppo franco-indiano che ha affittato per poi acquisire le acciaierie di Taranto, Novi Ligure e Cornigliano - di notificare ai commissari straordinari dell'azienda la volontà di rescindere l'accordo che riguarda proprio Ilva Spa e alcune sue controllate. "La legge deve essere uguale per tutti, non possono esserci aziende con l'immunità penale e altre senza".

I sindacati parlano di 'bomba sociale'... "Sicuramente dobbiamo salvaguardare i livelli occupazionali. Il Movimento 5 Stelle non ha mai detto che l'Ilva va chiusa dall'oggi al domani mandando a casa i lavoratori, non lo abbiamo mai sostenuto. Serve un procedimento lungo per riconvertire tutta l'economia di Taranto. In questo modo, con una decisione improvvisa, è certamente una bomba sociale che rischia di avere un impatto enorme per i lavoratori e le loro famiglie. L'eliminazione dell'immunità è inserita in un procedimento lungo che a nostro avviso consentirà la riconversione dell'economia della città, è strano che abbiano accelerato i tempi in questo modo. Ritengo che si tratti di una decisione che avevano già sul tavolo e che stavano ponderando da tempo. Un'azienda non decide se andare avanti o meno per una clausola sull'immunità penale, sicuramente hanno ponderato molti altri fattori".

Ci sono margini per ricucire? "Penso di sì", risponde la Palmisano. "Ma al momento è presto per sbilanciarsi e dire in che modo sia possibile". Ci saranno gli ammortizzatori sociali per i lavoratori dell'ex Ilva? "Penso che nel frattempo si dovrà valutare questo strumento".

L'esponente del M5S poi non si scompone per gli affondi durissimi che arrivano in queste ore da Partito Democratico e Italia Viva. "Sono sempre stati a favore dei vari salva-Ilva e quindi in coerenza con il loro passato sostengono le loro idee anche oggi. Noi vogliamo un futuro diverso per Taranto che va certamente ponderato con un procedimento lungo. Vanno salvaguardate le famiglie che vivono grazie a quell'impianto e a quel lavoro, ma il futuro della città non è assolutamente l'ex Ilva". Qual è allora il futuro di Taranto? "Non mi lancerei oggi a dire qual è il futuro, sicuramente ci sono moltissime bellezze naturali e del territorio che possono essere valorizzate in chiave turistica". Però 10mila lavoratori (e 15mila considerando l'indotto) sono tanti... "Non c'è solo il turismo, si pensi ai musei, al golfo e al porto".

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