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Economia
Il governo ad Aspi: "Accuse inaccettabili"

Aspi: lettera Governo, accuse inaccettabili - "Troviamo inaccettabile che muoviate al Governo la grave accusa di volere 'impedire...di svolgere un trasparente processo competitivo di mercato'". E' quanto si legge nella lettera che il Governo ha inviato ieri sera ai vertici di Atlantia e Autostrade per l'Italia, che l'ANSA e' in grado di visionare. "Giova ricordare - si aggiunge - che il Governo si e' dichiarato disponibile a valutare la vostra proposta del 14 luglio scorso - che peraltro faceva seguito a determinazioni da voi gia' formalizzate con lettere del 6 febbraio e del 5 marzo - con la quale avete previsto un piano di dismissione delle partecipazioni sociali detenute in Aspi".

Atlantia: nuovo esposto a Consob su dichiarazioni Patuanelli e De Micheli - Atlantia ha presentato un nuovo esposto a Consob chiedendo "di valutare urgentemente i provvedimenti da adottare a seguito delle dichiarazioni rilasciate a mercati aperti dal Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, e dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, che hanno determinato la sospensione delle negoziazioni per eccesso di ribasso". Lo rende noto un comunicato della societa'. Atlantia ha inoltre rappresentato all'Autorita' di Controllo come simili inaccettabili dichiarazioni a Borsa aperta - in aperto contrasto con le norme del Testo Unico della Finanza - fossero gia' state oggetto di precedenti esposti, auspicando, ancora una volta, un suo deciso intervento volto a garantire la regolarita' del mercato. L'impatto di simili dichiarazioni puo' infatti determinare rilevanti conseguenze sulla regolarita' delle negoziazioni, tanto piu' nel noto contesto di possibile dismissione di Aspi da parte di Atlantia", conclude la nota.

Nella nota Atlantia sottolinea inoltre come "non corrisponda al vero la reiterata affermazione che la societa' non avrebbe rispettato l'accordo del 14 luglio. L'impegno a dismettere Aspi - afferma la nota - risulta infatti espressamente confermato dal processo di scissione e quotazione, ovvero dalla vendita dell'88% dell'asset, deliberati dal Cda di Atlantia del 24 settembre e che saranno sottoposti all'assemblea dei soci gia' convocata per il prossimo 30 ottobre". Le "continue ventilate minacce di revoca da parte del Governo sono peraltro in palese contraddizione non solo con le finalita' della lettera del 14 luglio - che prevede la dismissione di Aspi in un processo trasparente a valori di mercato - ma sono suscettibili di per se' di alterare il valore di detta societa' nel momento in cui e' stata posta sul mercato". Tali "minacce risultano inoltre in aperto contrasto con la clausola contenuta nell'atto transattivo inviato formalmente ad Aspi lo scorso 23 settembre, dove il Mit da' atto che non sussistono le condizioni per formulare nei confronti del Concessionario contestazioni di inadempimento per fatti e/o atti, noti al Concedente, verificatisi sino alla data di sottoscrizione dell'atto stesso". Atlantia, conclude la nota, ha doverosamente ritenuto di inviare l'esposto anche ai servizi competenti della Commissione Europea.

Aspi, De Micheli: "Revoca più vicina". Soci Atlantia verso la class action

Revoca della concessione per Autostrade più vicina
. Questa volta non si tratta di indiscrezioni, ma è la stessa titolare del Ministero che assegna la concessione e cioè quello dei Trasporti a pronunciare la parola revoca. La revoca sulla concessione ad Aspi è più probabile? "Credo di sì”, ha affermato oggi la Dem Paola de Micheli rispondendo ad una domanda a margine dell'inaugurazione del Salone Nautico di Genova, in merito allo stallo nella trattativa fra Atlantia e Cdp. Un argomento su cui in mattinata era intervenuto anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte confermando i rumors su un aggiornamento tecnico fra i ministri competenti ieri sera e rimandando la decisione sull’ultimatum al prossimo Consiglio dei ministri.

"Mi sembra che ci sia uno stallo sulla questione di Autostrade per l'Italia (Aspi). A questo punto il problema tornerà in Consiglio dei ministri, al primo Consiglio utile”, ha risposto infatti il capo del Governo a chi gli ha chiesto stamane della trattativa con il gruppo controllato dai Benetton. Precisando: "Non aggiungo altro è una società quotata, c'è un titolo in Borsa". E infatti a Piazza Affari gli investitori hanno registrato le parole dell'esecutivo italiano spingendo il tasto delle vendite. Il prezzo delle azioni è scivolato in coda al Ftse Mib cedendo il 2,05% a 13,155 euro. 

Ieri sera a Palazzo Chigi, la riunione di Governo è servita per esaminare le lettere inviate dai consigli di amministrazione di Atlantia e della sua controllata. Nelle lettere le società rispondevano all'ultimatum del Governo con la minaccia della revoca della concessione. 

Nel corso della riunione è stata preparata una lettera di risposta nella quale si contestano le posizioni di Atlantia (che ritiene non di mercato le richieste dell'esecutivo) e si è deciso che entro 10 giorni sarà convocato un Cdm ad hoc, dopo quello di luglio, sul dossier Aspi. Se le condizioni di Treviso rimarranno invariate, il Cdm procederà alla revoca della concessione ad Aspi, altrimenti la riunione servirà a valutare la nuova posizione di Atlantia.

Intanto, molti degli azionisti di Atlantia stanno scalpitando, ritenendo che la società sia vittima di una sorta di vessazione da parte del Governo. Il punto di vista di un fondo internazionale come Tci, per esempio, è emblematico e come Tci in parallelo alle trattative sul filo della revoca fra concendente e concessionario, alcuni soci internazionali della holding controllata dai Benetton, si preparano a tutelare i loro interessi in caso di annullamento della concessione da parte dell'esecutivo. 

Secondo quanto ha rivelato MF-Milano Finanza, Tci e altri azionisti starebbero persino valutando un'azione legale, una sorta di class action contro lo Stato in caso di revoca. Si tratta, ovviamente, di un extrema ratio. "Noi al momento stiamo dando pieno supporto ad Atlantia nello spin-off di Aspi, che e' uno degli impegni assunti dalla societa' nei confronti dell'esecutivo", ha specificato un partner del fondo. Proprio a proposito dello spin-off, ieri i vertici di Atlantia, l'amministratore delegato Carlo Bertazzo e il presidente Fabio Cerchiai, e il ceo di Aspi, Roberto Tomasi, hanno specificato che in ogni caso, con o senza l'accordo con governo e Cdp, Aspi alla fine uscira' dal perimetro delle partecipazioni della holding.

Sempre ieri il presidente di Atlantia, Fabio Cerchiai, ha detto di confidare "nell'equilibrio del presidente del Consiglio, un riferimento di garanzia per tutti". "Speriamo - ha aggiunto - di poter firmare presto l'atto transattivo e di poter portare avanti la cessione di Aspi e che Cdp sia della partita', evitando uno scontro 'lungo e oneroso per tutti'. Le parti, di fatto, si rinfacciano la responsabilita' della rottura delle trattative, che un mese fa parevano essere arrivate vicine a un accordo. Una situazione di incertezza che, in attesa di sviluppi concreti, mette sotto pressione il titolo in Borsa. 

 

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