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Economia
Il private equity in Italia brilla in un 2019 cupo

Nonostante le crescenti preoccupazioni per il peggioramento delle condizioni macroeconomiche e la minaccia di una recessione incombente, lo scorso anno il mercato globale dei fondi private equity ha dato prova di grande resilienza.

Gli ultimi sei anni del mercato sono stati il miglior periodo nell’intera storia del settore, con un controvalore totale delle operazioni di buyout pari a 3.200 miliardi di dollari. I fondi di private equity hanno continuato a concludere accordi, registrando buone attività di exit e raccogliendo la somma di capitali più elevata di sempre, alimentati dall'entusiasmo dei Limited Partner (LP).   

Questi i dati che emergono dall’undicesimo report annuale Global Private Equity di Bain & Company, società leader a livello globale nel settore della consulenza per gli investitori in private equity e che evidenziano che anche in Italia – in linea con il trend globale – il settore nel 2019 si è dimostrato resiliente. I fondi, infatti, hanno continuato ad attrarre nuovi capitali dagli investitori e chiuso un numero record di operazioni, con livelli di raccolta ancora molto elevati. Il dry powder complessivo continua ad accumularsi, con operazioni di buyout e un numero delle transazioni mai così alto. In termini di valore, inoltre, si è registrata una distribuzione equilibrata tra i vari settori e ticket size. All’allungo sui 5 anni del 2019 hanno contribuito in modo significativo le exit, la maggior parte delle quali effettuate con buyout e grazie all’impatto molto rilevante della quotazione di Nexi.  

"Gli investitori di private equity hanno vissuto un altro anno positivo, pur avendo dovuto lavorare più duramente che mai per chiudere con successo le proprie operazioni", ha commentato Hugh MacArthur, responsabile a livello globale dell’attività di private equity di Bain & Company. "Il nostro report evidenzia un notevole sviluppo nel mercato buyout degli Stati Uniti. Per la prima volta, i rendimenti dei public markets e del private equity si sono allineati su una finestra temporale di 10 anni. Ciò solleva interrogativi su come il private equity possa rimanere un terreno appetibile per gli investitori in futuro". In dettaglio, le sole operazioni di buyout hanno attratto volumi record di capitale, con una raccolta pari a 361 miliardi di dollari - la cifra più alta mai registrata - e hanno incrementato al 40% il loro peso sul capitale privato totale, il dato più elevato mai registrato dal 2006. Il settore ha continuato a raccogliere capitale, stabilendo un nuovo record di 2.500 miliardi di dollari per il capitale privato e 830 miliardi destinati ai soli buyout. L’affollamento del mercato ha spinto la valutazione degli asset a nuovi livelli. Tuttavia, sono aumentate le sfide per i General Partner (GP) che, cercando di ampliare il proprio terreno di caccia, guardano sempre più ai mercati pubblici o ai co-investimenti. Mentre gli investimenti e le uscite si sono stabilizzati, la raccolta per le operazioni di buyout ha raggiunto il proprio apice nel 2019, anche se attraverso un numero inferiore di fondi. Gli investitori hanno versato 894 miliardi di dollari nel mercato dei capitali privati, che include private equity, immobili, infrastrutture e risorse naturali. Gli operatori di buyout grazie a solidi track record, una chiara strategia di settore e una storia di creazione di valore distintiva, si sono dimostrati un’alternativa interessante per gli investitori. 

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