Industria 4.0 per far ripartire l'Italia e il Mezzogiorno - Affaritaliani.it

Economia

Industria 4.0 per far ripartire l'Italia e il Mezzogiorno

E’ l’industria del futuro e se l’Italia vuole continuare ad essere il secondo paese manifatturiero d’Europa deve assolutamente compiere questa rivoluzione

E’ l’ora di investire al Sud e nell’industria 4.0. E’ l’industria del futuro e se l’Italia vuole continuare ad essere il secondo paese manifatturiero d’Europa deve assolutamente compiere questa rivoluzione copernicana. Che rappresenta un grande momento storico, un cambiamento di mentalità, di coinvolgimento di diverse culture, di alta formazione, tecnologia e produttività. Siamo tutti chiamati a lavorare su queste nuove opportunità per affermare quale migliore tipologia d’impresa per competere con la concorrenza internazionale. Si parta dal centro ma anche dalle periferie e dalle università. Quelle del Sud sono eccellenti ed i giovani che arrivano alla laurea dimostrano grande qualità. Sotto questo aspetto la Campania può fare da apripista a questa rivoluzione industriale.

A condizione che ripartano anche gli investimenti in infrastrutture, senza le quali il Mezzogiorno sarà ancora al palo. Così Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, nel corso della due giorni di festeggiamenti per i cento anni dell’Unione industriali di Napoli presso il nuovo polo universitario della Federico II di San Giovanni a Teduccio. “Industria 4.0 non è solo una rivoluzione tecnologica ma anche culturale, che pone la questione del ruolo delle imprese, su come devono muoversi in un mondo che si innova, su quale politica industriale bisogna investire”. Boccia ha poi affermato che nel Mezzogiorno non c’è desertificazione industriale, sono presenti grandi realtà produttive ed oggi ci sono le condizioni perché quest’area riesca a ripartire in fretta. La legge di bilancio 2016 va in questa direzione così come i nuovi strumenti sul credito d’imposta approvati nei giorni scorsi dal Senato, in linea con l’industria 4.0, che puntano ad attrarre nuovi investimenti al Sud.

“In quest’area del Paese ci sono imprese che lavorano per i mercati di nicchia che sono poi l’eccellenza italiana. Sposare, dunque, i principi di questa rivoluzione industriale vorrà dire per le imprese diventare ancora più competitive e per quelle che sono ancora in mezzo al guado trovare le motivazioni per superare le difficoltà ed agganciare il treno della ripresa”. Oltre che un momento rievocativo, per il presidente degli industriali napoletani, Ambrogio Prezioso, il centenario dell'organismo è un’opportunità per dare impulso a strategie e azioni atte a recuperare il ruolo della città e della sua area metropolitana come motore dell’innovazione nel Mezzogiorno. “Accanto a Industria 4.0 e al manifatturiero, pensiamo che la logistica e la rigenerazione urbana, che è interna alle problematiche delle città metropolitane, possano essere altri elementi da cui ripartire.

“Abbiamo definito un programma articolato di iniziative, promosso insieme a Confindustria, con tre particolari occasioni di dibattito su temi prioritari per le politiche di crescita, ciascuna delle quali con la partecipazione del presidente Boccia. Il 27 aprile, a Città della Scienza, discuteremo delle “Vie dello sviluppo”,  soffermandoci sulle opportunità e sulle sfide che i nuovi flussi di merci, servizi, idee e persone pongono al nostro territorio e all’intero Paese. Il 22 giugno, al Teatro di San Carlo, ci confronteremo con i massimi livelli politici nazionali ed europei sul ruolo di Napoli e del Mezzogiorno nello sviluppo sociale ed economico dell’Italia e dell’Europa”.

Eduardo Cagnazzi