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Economia
Intesa, Messina nel semestre incassa 2,3 mld di utile: confermati i target

Intesa Sanpaolo vede l'utile 2022 oltre 4 miliardi, senza lo choc delle materie prime

Solidità redditività e garanzia di valore per tutti gli stakeholder: il management di Intesa Sanpaolo ha comunicato i risultati finanziari dei primi sei mesi dell'anno, confermando i target del piano 2022-2025, nonostante il perdurare della pandemia e della guerra tra Russia e Ucraina. Nel dettaglio, Intesa Sanpaolo chiude il primo semestre con l'utile netto pari a 3.276 milioni escludendo le rettifiche di valore per Russia e Ucraina (+8,4% rispetto a 3.023 milioni del primo semestre 2021), mentre l'utile netto contabile a 2.354 milioni.

Il risultato della gestione operativa è in crescita del 4,2% rispetto al primo semestre 2021; i proventi operativi netti in aumento dello 0,9% rispetto al primo semestre 2021. I costi operativi sono in diminuzione del 2,5% rispetto al primo semestre 2021. La banca evidenzia un'elevata efficienza, con un cost/income al 47,5% nel primo semestre 2022.

Migliora la qualità del credito con una riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, pari a circa 4,1 miliardi da fine 2021 e a circa 54 miliardi dal picco di settembre 2015. Lo stock di crediti deteriorati scende, dal dicembre 2021, del 26,9% al lordo delle rettifiche di valore e del 13% al netto.

L'incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari al 2,3% al lordo delle rettifiche di valore e all'1,3% al netto considerando il dato contabile al 30 giugno, pari rispettivamente al 2,2% e all' 1,2% pro-forma tenendo conto della riduzione per le ulteriori cessioni previste nel 2022 già oggetto di accantonamento nel quarto trimestre 2021.

Il livello di copertura specifica dei crediti deteriorati è al 44,8% a fine giugno 2022, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 63,9%. La patrimonializzazione è molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi.

Al 30 giugno, deducendo dal capitale 1.648 milioni di dividendi maturati nel primo semestre e 3,4 miliardi di buyback, il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2022 è risultato pari al 12,7% e il Common Equity Tier 1 ratio a regime al 12,5%. I proventi operativi netti sono pari a 10.756 milioni di euro, in aumento dello 0,9% rispetto ai 10.661 milioni del primo semestre 2021.

La banca ha previsto di distribuire un acconto dividendi sui risultati del 2022 di 1,1 miliardi di euro in contante. La delibera del cda verrà definita il prossimo 4 novembre, in relazione ai risultati del terzo trimestre e a quelli prevedibili per il quarto trimestre.

I costi operativi ammontano a 5.111 milioni, in calo del 2,5% rispetto ai 5.242 milioni del primo semestre 2021. Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 5.645 milioni, in crescita del 4,2% rispetto ai 5.419 milioni del primo semestre 2021.

Intesa, confermati i target del piano d'impresa 2022-2025 

Le iniziative industriali del piano di impresa 2022-2025 sono ben avviate ed è confermato l'obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto nel 2025. Per il 2022 si prevede utile netto di oltre 4 miliardi assumendo che non intervengano cambiamenti critici nell'offerta di materie prime/energia; utile netto ben superiore a 3 miliardi anche con l'ipotesi molto conservativa di una copertura di circa il 40% dell'esposizione verso Russia e Ucraina, che implica il passaggio a Stage 3 della maggior parte dell'esposizione.

Si prevede una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell'orizzonte del piano di impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4. Si prevede una forte distribuzione di valore: payout ratio pari al 70% dell'utile netto consolidato in ciascun anno del piano di impresa. Le prospettive per il 2022 sono soggette ad affinamento nei prossimi mesi in base all'evoluzione degli eventi riguardanti Russia e Ucraina.  

Intesa, Messina: "Daremo 500 euro a tutti gli 82mila dipendenti per abbattere il carovita" 

"Presentiamo i risultati del primo semestre 2022 in un contesto straordinariamente complesso. Il conflitto scatenato dalla Russia in Ucraina ha causato una grave crisi internazionale. Il quadro economico è segnato dal notevole incremento dell'inflazione, che già a inizio anno mostrava le prime evidenze, e dal conseguente aumento delle difficoltà sociali. Per questa ragione "abbiamo deciso di destinare a tutte le nostre persone in Italia e all'estero, eccetto chi ha funzione di dirigente o equivalente, un contributo economico straordinario di circa 500 euro, per un ammontare complessivo di circa 50 milioni di euro a favore di 82.000 persone del nostro gruppo". Lo ha sottolineato Carlo Messina, consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo in occasione dei risultati al 30 giugno 2022. 

"Proseguiamo quindi nel sostegno a favore della popolazione ucraina, grazie alla donazione di 10 milioni di euro decisa all'indomani dello scoppiare del conflitto, con iniziative significative di carattere umanitario. La nostra vicinanza alle persone della Pravex Bank, ha proseguito, è stata resa possibile dai numerosi colleghi che hanno attivato delle iniziative di accoglienza in Italia e nei Paesi confinanti dove siamo presenti", ha rimarcato Messina. 

Guardando all'andamento della banca, "siamo stati in grado di raggiungere risultati particolarmente significativi, grazie al pieno avvio delle principali iniziative industriali di un piano d'Impresa in grado di proiettarci nel prossimo decennio". "Il contesto in cui operiamo (l'economia italiana), ha sottolineato Messina, continua a mostrare importanti segni di resilienza grazie a fondamentali robusti: l'elevato risparmio delle famiglie e delle imprese italiane a fronte dell'elevato debito pubblico; la forza del nostro sistema produttivo, in particolare quello delle imprese più orientate all'export che ci collocano ai vertici globali in termini di saldo commerciale; un settore bancario solido e in grado di giocare un ruolo importante nel mitigare le difficoltà di questa fase".

Intesa, Messina: "Confermato il target di 6,5 miliardi risultato netto al 2025" 

Tornando ai risultati, "confermiamo l'obiettivo di 6,5 miliardi di risultato netto al 2025 e il 70% di dividendo payout in ogni anno del piano di Impresa; l'ulteriore remunerazione degli azionisti attraverso l'operazione di buyback è già stata avviata con la prima tranche di 1,7 miliardi. La forte creazione di valore e la distribuzione del valore continueranno a essere la nostra priorità", ha rimarcato il Ceo. "La dinamica al rialzo dei tassi, la capacità della banca di gestire i costi con forte attenzione e flessibilità, il massivo deleveraging realizzato – grazie al quale abbiamo raggiunto i livelli più bassi di sempre in termini di stock di crediti deteriorati e NPL ratio – rappresentano il volano per una ulteriore crescita, anche in un contesto di grande complessità come è quello attuale". 

In questo quadro "Intesa Sanpaolo rimane ai vertici di settore nel 2022 per redditività: stimiamo infatti di superare i 4 miliardi di utile netto, in assenza di ulteriori criticità relative all’approvvigionamento energetico e delle materie prime; in caso di ipotesi molto conservativa di copertura al 40% delle esposizioni nei confronti di Russia e Ucraina stimiamo un risultato netto ben superiore a 3 miliardi di euro. I risultati raggiunti nel primo semestre 2022 sono l’ulteriore dimostrazione di come Intesa Sanpaolo sappia, in contesti estremamente complessi, generare una redditività significativa e sostenibile grazie a un modello di business fortemente diversificato e resiliente, a vantaggio di tutti gli stakeholders". 

"Escludendo gli accantonamenti/svalutazioni relativi all’esposizione nei confronti di Russia e Ucraina pari a 1,1 miliardi, il risultato netto del semestre è pari a 3,3 miliardi di euro; 2,35 miliardi è il risultato netto contabile. Nel primo semestre abbiamo già maturato 1,6 miliardi di euro di dividendi. Gli interessi netti mostrano una notevole accelerazione: nel secondo trimestre la progressione è del 6,9 % rispetto al primo trimestre dell’anno. Nei primi sei mesi dell’anno il risultato della gestione operativa è in crescita del 4,2% rispetto al primo semestre dello scorso anno", ha detto Messina. 

Mentre "continuiamo a investire sulle leve della crescita, i costi diminuiscono ulteriormente del 2,5 % rispetto al primo semestre dello scorso anno e il livello di cost/income raggiunto al 30 giugno – pari al 47,5% – ci colloca a livelli di vertice tra le maggiori banche europee. Le attività di avvio per la nuova banca digitale, Isybank, che potrà dare un significativo contributo al miglioramento della struttura dei costi, procedono speditamente: dopo la definizione della partnership con il leader di mercato Thought Machine, stiamo dando impulso alla nuova unità (Isy Tech) per lo sviluppo di Isybank con 230 specialisti; prosegue con decisione il rafforzamento delle competenze in ambito digitale dell’attività core della banca", ha sottolineato Messina. 

"Nel primo semestre dell’anno abbiamo conseguito un ulteriore miglioramento della qualità dell’attivo grazie a una riduzione dei crediti deteriorati lordi di 4,1 miliardi rispetto a fine 2021, ha spiegato il Ceo, abbiamo così portato l’incidenza dei crediti deteriorati lordi all’1,7% e dei netti allo 1,0% considerando le altre cessioni previste per quest’anno (già oggetto di accantonamenti nel quarto trimestre 2021) e applicando la metodologia EBA". 

"La nostra struttura di capitale si conferma estremamente solida e ampiamente superiore ai requisiti regolamentari con un fullly phased in CET1 ratio pari al 12,5% deducendo integralmente i 3,4 miliardi di buy back approvato dalla BCE e non considerando nei nostri coefficienti patrimoniali 1,65 miliardi di euro di dividendi maturati nel semestre, di cui minimo 1,1 miliardi da pagare come interim dividend a novembre", ha rimarcato ancora Messina

In questo periodo insomma "Intesa Sanpaolo si conferma come motore dell’economia reale e sociale del Paese: nel primo semestre dell’anno le erogazioni a medio e lungo termine a favore di famiglie e imprese in Italia sono state pari a 32,4 miliardi (42,2 miliardi in totale) e abbiamo dato supporto a 2.100 imprese italiane rientrate in bonis. Portiamo avanti e rafforziamo il nostro programma a supporto dei bisognosi con l’impegno di raggiungere nel corso del piano l’obiettivo di 50 milioni di interventi, in aggiunta ai 28 milioni di interventi effettuati a partire dal 2019", ha rimarcato il Ceo. 

"Nei primi sei mesi dell’anno abbiamo messo a disposizione più di 5 miliardi di euro di credito sociale rispetto all’obiettivo di 25 miliardi di flussi cumulati annunciati nel Piano di Impresa. Nel primo semestre dell’anno abbiamo assunto impegni per 500 milioni di finanziamenti a supporto di uno dei più grandi programmi di social housing in Italia, con l’obiettivo di circa settemila unità dedicate a giovani e anziani. Abbiamo avviato l’utilizzo del plafond di 8 miliardi di euro a sostegno dell’economia circolare con oltre 2,3 miliardi di crediti già accordati. La qualità professionale delle nostre persone è stata ed è il fattore chiave per raggiungere risultati solidi, sostenibili a favore di tutti gli stakeholders: a loro va il nostro grazie", ha concluso il Ceo. 

Intesa, Messina agli analisti: "Io ministro nel futuro governo? Ipotesi che non vedrà mai la luce" 

"Non sono affatto preoccupato dalla situazione politica. L'Italia ha fondamentali solidi e qualsiasi tipo di coalizione che vincerà le elezioni sarà obbligata a realizzare il programma del Next Generation Eu". L'amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, in conference call con gli analisti, oltre a sottolineare le ottime performance della banca registrate nel semestre, ribadisce di non "vedere segnali di recessione" per il Paese, rassicurando la platea finanziaria.

"Anche se ci sono elementi di possibile preoccupazione, come la crescita dell'inflazione, il prosieguo del conflitto di Russia e Ucraina e una situazione politica instabile, rimangono positivo. La mia fiducia si basa sui fatti. L'economia italiana è molto più forte rispetto alla crisi precedente grazie a fondamentali solidi, il rapporto debito/Pil è elevato ma sostenibile la ricchezza dei privati è una delle più alte in Europa, le imprese sono finanziariamente più solide che in passato e il sistema bancario è meglio capitalizzato rispetto alla crisi precedente", ha rimarcato il Ceo.

Quanto invece ai rumors che lo vorrebbero ministro in un futuro governo ha dichiarato: "L'ipotesi di diventare ministro dell'Economia non vedrà mai la luce: sono un manager, mi trovo ad operare con migliaia di persone, è improbabile che mi trasformi in un politico o un ministro, anche se tecnico. Continuerò a gestire Intesa Sanpaolo, con il benestare di azionisti e fino a che le persone della banca saranno orgogliose di avermi come ceo. Sono felice del lavoro che stiamo portando avanti". 

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