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Economia
Intesa, nuovo patto fra le fondazioni. Gros Pietro-Messina verso la riconferma
Gian Maria Gros Pietro Carlo Messina Intesa SanPaolo

L'assemblea di Intesa ad aprile. I rumors sul vicepresidente Paolo Andrea Colombo

Il blocco delle fondazioni bancarie è compatto e solido in vista del rinnovo delle cariche in Intesa Sanpaolo. La scadenza è fissata per l'aprile del prossimo anno, ma i giochi sembrano ormai (quasi) fatti. E a meno di colpi di scena, non ci saranno sorprese. Lo scrive La Repubblica Torino aggiungendo che d'altronde la banca è governata da Carlo Messina, l'amministratore delegato che continua a produrre risultati, portando in porto tutti i piani che ha in mente, come la fusione con Ubi, senza grandi difficoltà. E il vero uomo che muove le pedine è proprio Messina che, riesce, anche a trasmettere tranquillità ai soci che preferiscono stare a guardare e incassare.

Così i presidenti di Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo, Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Gilberto Muraro, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Luigi Salvadori, e Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Carlo Cipolli, hanno sottoscritto "un patto parasociale che prevede la preventiva consultazione, la presentazione e il voto, nell'assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo prevista entro aprile 2022 (o per la diversa data che fosse fissata), di una lista congiunta per la nomina del consiglio di amministrazione e del Comitato per il Controllo sulla Gestione di Intesa Sanpaolo per gli esercizi 2022- 2023- 2024".

Patto che definirà anche la proposta e la nomina quale presidente e vice presidente rispettivamente del primo e del secondo nominativo nella lista. Il patto non dovrebbe mettere in discussione la poltrona di presidente di Intesa Sanpaolo. Perchè mai cambiare Gian Maria Gros-Pietro, professore che ad aprile, quando probabilmente sarà rinominato, avrà 80 anni?

Messina non vuole scomporre un tandem che considera vincente e, soprattutto, gli permette di correre senza grandi difficoltà. Il più giovane vicepresidente, Paolo Andrea Colombo, di osservanza bocconiana, dovrà aspettare un altro giro prima di pensare di prendere la guida dell'istituto. Forse.

Perchè il realtà il presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo, che deve a Messina la sua riconferma al vertice della fondazione, sta già pensando ai nomi da mettere nel board per pensare al dopo Gros-Pietro. Magari in tandem con il neo sindaco Stefano Lo Russo con il quale i rapporti sembrano più che buoni.

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