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Economia
Intesa Sanpaolo, via libera al dividendo da 1,93 miliardi

Intesa Sanpaolo, via libera alla distribuzione in contanti di 1,93 miliardi. Acconto cedola a 1,4 mld 

Via libera alla distribuzione in contanti di 1,93 miliardi di euro: gli azionisti del Intesa Sanpaolo in assemblea hanno approvato la distribuzione di parte della riserva straordinaria sui risultati 2020. Il dividendo ammonta a 9,96 centesimi per azione; la nuova distribuzione, aggiungendosi ai 694 milioni di dividendi cash, deliberati ad aprile e corrisposti a maggio 2021, porta al pagamento di un ammontare complessivo per il 2020 corrispondente a un payout ratio pari al 75% dei 3.505 milioni di euro di utile netto consolidato rettificato, in linea con il piano di impresa 2018-2021. Dai soci voto a favore anche all'apposizione di un vincolo di sospensione d’imposta su parte della riserva sovrapprezzi di emissione, a seguito del riallineamento fiscale di talune attività intangibili.

Inoltre, la banca prevede "un'ulteriore distribuzione di 1,4 miliardi da pagare, sotto forma di interim dividend, il 24 novembre 2021". La conferma arriva dal numero uno di Intesa, Carlo Messina, che in occasione della riunione degli azionisti,  dichiara: "La capacità di remunerare in maniera significativa gli azionisti, resa possibile dalla nostra elevata redditività, si abbina alla notevole solidità dei livelli patrimoniali, ampiamente superiori ai requisiti regolamentari", ha aggiunto. Dei 4 miliardi di dividendi complessivamente distribuiti nel 2021, "circa 1,5 miliardi sono direttamente a favore delle fondazioni bancarie – a sostegno della loro azione inclusiva nei confronti del territorio, delle iniziative sociali e culturali e delle persone in difficoltà – e a favore di famiglie e privati. A questo importo, si aggiunge il beneficio indiretto per l’economia reale derivante dal fatto che gran parte degli investitori istituzionali nostri azionisti, che beneficiano dei dividendi, gestiscono i risparmi di famiglie e privati", ha concluso il ceo Messina.

Infine, Messina ricorda che la banca "rappresenta il motore della crescita sostenibile e inclusiva". Un ruolo che "confermeremo nel prossimo mese di febbraio con la presentazione del piano d’impresa 2022 - 2025". "Metteremo la forza della Banca a sostegno di in una fase in cui il Paese sta muovendosi con decisione nella giusta direzione, mostrando tassi di crescita superiori alle attese: saremo in grado di attivare, nell’arco del Pnrr, erogazioni a medio e lungo termine per oltre 410 miliardi di qui al 2026, al fine di accelerare, attraverso la mobilitazione degli investimenti privati, la transizione ecologica, la digitalizzazione, i progetti infrastrutturali, il rafforzamento del sistema sanitario, la ricerca, la coesione sociale", ha concluso Messina. 

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