Sante Carriere/ De Corte, da Wereldhave allo IOR. Niente presidenza per Marocco.

Alla Wereldhave Belgium SA, del cui Board è stato membro fino al 2011, Bernard De Corte si è occupato di una società quotata d'investimenti nell'immobiliare. Un bel business che al 30 settembre 2012 aveva un portafoglio d'investimenti – escluse le proprietà da sviluppare – pari a 499 milioni di Euro. Adesso gli toccherà gestire la Banca del Papa uscente e di quello che verrà. Il neopresidente dello Ior, insomma, è un banchiere di lungo corso. Specializzato nelle società d'investimenti, visto che nel 2007 aveva lasciato la direzione di Brederode, società d'investimenti quotata all'Euronext di Bruxelles che gestisce un portafoglio di investimenti quotati e non quotati. È preparato a creare profitto e soprattutto sa come muoversi nell'insidioso mondo della finanza, dato che dovrà continuare nell'opera di trasparenza che sta compiendo il Vaticano. In Brederode ha gestito le partecipazioni industriali.
Segni particolari? Discretissimo, quel che ci vuole per il Torrione dove ha sede lo IOR. Perfettamente bilingue in un paese come il Belgio, ha lavorato anche in Cobepa, altra società che si occupa di investimenti con un valore stimato di circa 1,2 miliardi di euro. Qui ha diretto l'ufficio di lingua fiamminga.
Insomma, niente nomina per il rivolese, classe 1934 Antonio Maria Marocco che veniva dato come possibile successore di Ettore Gotti Tedeschi, defenestrato dal board IOR il 24 maggio scorso. Notaio dal 1963 al 2009, presidente di Fondazione CRT, attualmente è membro dei Consigli di Amministrazione di Editrice La Stampa e di Reale Immobili, oltre che del board della banca del Papa.
di Antonino D'Anna