Il 2013 è l'anno delle Ipo: in nove mesi superato il controvalore dell'intero 2012

Il vento della ripresa soffia sulle Borse. Le società tornano a credere nei mercati dei capitali: le Ipo del 2013 hanno già superato in controvalore l'intero 2012. Dall'inizio dell'anno sono state 173 le società che hanno deciso di quotarsi in Europa, per un controvalore superiore agli 11,6 miliardi di euro. Nel solo terzo trimestre, le operazioni di listing sono state 52. Il loro valore si avvicina ai 3 miliardi, otto volte quello del terzo trimestre 2012.
Secondo l'indagine di PwC, le Ipo rinviate o ritirate sono scese al livello più basso dall'inizio della crisi finanziaria. E molte società che pensavano da tempo alla quotazione, hanno deciso che il 2013 fosse l'anno giusto. Le aziende di medie dimensioni hanno riscoperto il mercato, attratte dalle incoraggianti performance di Borsa.
"Il mercato delle Ipo ha vissuto gli ultimi anni sulle montagne russe", afferma Alessandro Loizzo, PwC Director of Capital Markets & Accounting Advisory Group. Adesso però sembrano essersi spente le luci del luna park: "Entriamo nell'ultimo quarto con una prospettiva più positiva".
Come si nota dalla classifica delle maggiori Ipo del terzo trimestre, a dominare il mercato sono due comparti: le società di servizi finanziari primeggiano per controvalore. Ma si assiste a una ripresa del real estate. Gli investitori mostrano interesse per il mercato immobiliare, tanto che Deutsche Annington e Foxtons sono state le quotazioni di maggior peso.
Ma cosa ha convinto le società a quotarsi? Le performace di borsa, certo. Ma non solo. Secondo Loizzo, il mercato che la fa da padrone (Londra) registra una volatilità ridotta ai livelli pre-crisi. Fanno ben sperare i precedenti dell'anno. Crest Nicholson, quotata a febbraio, ha visto aumentare il prezzo delle proprie azioni del 50,1%; Al Noor Hospital, che ha fatto il grande passo a giugno, del 42,1%.
Resta solo un'incognita. Lo shutdown Usa potrebbe innescare una crisi di fiducia che gli analisti di PwC non esitano a definire "drammatica".