Economia
Istat, crescita in calo nel secondo trimestre ancor prima di scontare i dazi. L’industria (ancora) non dà segnali di ripresa
La stima della crescita acquisita per il 2025 è pari allo 0,5%, su base tendenziale dello 0,4%. Il settore dei servizi ha registrato, nel complesso dei tre mesi, una sostanziale stazionarietà

Pil, economia italiana in flessione dello 0,1% nel primo trimestre, +0,4 su anno
Nel secondo trimestre del 2025 si stima che l’economia italiana sia in flessione dello 0,1% rispetto al primo trimestre dell’anno e in crescita dello 0,4% rispetto al secondo trimestre del 2024. La crescita tendenziale risulta in decelerazione rispetto alla quella dello 0,7% del primo trimestre dell’anno. La stima della crescita acquisita per il 2025 è pari allo 0,5%, uguale a quella rilasciata con la diffusione dei conti trimestrali completi relativi al primo trimestre dell’anno. E' il commento dell'Istat lla stima preliminare del Pil nel secondo trimestre del 2025.
La stima della variazione congiunturale del Pil qui diffusa, di cui si sottolinea la natura preliminare, riflette una diminuzione sia del comparto primario sia di quello industriale, mentre il settore dei servizi ha registrato, nel complesso dei tre mesi, una sostanziale stazionarietà. Dal lato della domanda, la componente nazionale, misurata al lordo delle scorte, è in crescita, mentre si registra una diminuzione consistente della componente estera netta.
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Industria: Istat, a maggio fatturato -2,2%, -1,8% su anno
A maggio 2025 si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca in termini congiunturali del 2,2% in valore e del 2,3% in volume. Si registrano flessioni del 2,2% sul mercato interno (-2,9% in volume) e del 2,0% su quello estero (-1,5% in volume). Per il settore dei servizi si stima una diminuzione in termini congiunturali dello 0,9% in valore e dello 0,4% in volume, con un calo marcato nel commercio all’ingrosso (-1,7% in valore e -1,5% in volume) e una sostanziale stabilità negli altri servizi. Lo rileva l'Istat.
Gli indici destagionalizzati del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie registrano a maggio un aumento congiunturale per la sola energia (+1,3%), mentre si rilevano marcate flessioni per i beni strumentali (-4,3%) e diminuzioni più contenute per i beni di consumo (-1,7%) e per quelli intermedi (-1,3%).
Nel trimestre marzo-maggio 2025, in termini congiunturali, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, mostra un leggero calo sia in valore (-0,6%) che in volume (-0,7%). Nello stesso arco temporale, per i servizi, si registrano incrementi in valore (+0,3%) e in volume (+0,5%).
Su base tendenziale, a maggio 2025, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione dell’1,8% in valore e del 2,6% in volume. Si registrano diminuzioni del 2,1% sul mercato interno (-3,6% in volume) e dell’1,4% su quello estero (-1,1% in volume). Per il settore dei servizi, al netto degli effetti di calendario, si rilevano incrementi tendenziali dello 0,8% in valore e dello 0,4% in volume.
Nel commercio all’ingrosso si registrano diminuzioni sia in valore (-1,6%) sia in volume (-1,9%), mentre negli altri servizi si osserva una crescita tendenziale del fatturato sia in valore (+3,4%) che in volume (+1,0%). I giorni lavorativi di calendario sono stati 21 contro i 22 di maggio 2024.
Gli indici corretti per gli effetti di calendario del fatturato in valore riferiti ai raggruppamenti principali di industrie registrano, su base annua, un incremento per i soli beni di consumo (+0,7%), mentre si osservano marcati cali per l’energia (-10,5%) e flessioni più contenute per i beni strumentali (-3,3%) e per i beni intermedi (-1,2%).