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Economia
Istat: nel 2019 nei musei 55 milioni di visitatori, 243 milioni di introiti

Istat: "I musei statali al tempo del Covid-19"

Quasi 55 milioni di persone hanno visitato i musei statali nel 2019, con un incasso di quasi 243 milioni di euro. Lazio, Campania e Toscana raccolgono quasi l’80% del pubblico e degli incassi del 2019. I monumenti e le aree archeologiche accolgono più della metà del totale dei visitatori (quasi 29 milioni). Un quarto delle persone (14 milioni) si concentra nei musei mentre il 21,3% (quasi 12 milioni) ha acquistato un biglietto integrato per visitare le strutture di circuiti museali (82,9 milioni di euro di introiti). Lo rileva l'Istat nella statistica 'I musei statali al tempo del Covid-19'.

Il 52,8% dei visitatori ha scelto monumenti e aree archeologiche, il 25,9% i musei

Nel dettaglio le strutture statali hanno attratto 54 milioni 805mila visitatori nel 2019: una cifra di poco inferiore (-0,9%) al record storico di 55,3 milioni di visitatori raggiunto nel 2018. Di questi, poco meno della metà (45,7%) sono visitatori paganti e, grazie alla bigliettazione, sono stati realizzati introiti lordi per 242 milioni 225 mila euro. In particolare, nel 2019 il 52,8% dei visitatori totali (28 milioni 944 mila) ha visitato monumenti e aree archeologiche e il 25,9% (14 milioni 167 mila) ha scelto i musei. I circuiti museali, che comprendono più strutture visitabili con un unico biglietto integrato, hanno accolto il 21,3% del pubblico (11 milioni 693 mila visitatori con un introito complessivo di 82,9 milioni di euro). Tra le regioni con il maggior numero di visitatori risultano il Lazio, la Campania e la Toscana, le quali da sole registrano l’83,6% del totale degli ingressi e oltre tre quarti (79,2%) dell’ammontare complessivo degli introiti ricavati da tutti gli istituti statali con la vendita dei biglietti. Anche nel 2019 il pubblico si è concentrato prevalentemente sulle strutture più note a livello internazionale: le prime dieci istituzioni statali più visitate hanno attratto il 42% dei visitatori dell’intero sistema museale statale. Tra questi prevalgono i siti e i parchi archeologici e i monumenti, primi fra tutti, in base ai dati del Ministero, il Colosseo e il Parco archeologico del Colosseo (con oltre 7,6 milioni di visitatori), Pompei, (3,9 milioni), Castel Sant’Angelo (1,2), ma anche la Venaria Reale (837 mila), la Reggia di Caserta (728 mila), Villa Adriana e villa D’Este (720 mila). In cima alla classifica dei musei e delle gallerie primeggiano invece le Gallerie degli Uffizi (4,4 milioni di ingressi) e la Galleria dell’Accademia di Firenze (1,7), seguite dal Museo Egizio (853 mila) e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

Nel trimestre marzo-maggio si concentra una quota del totale annuo pari al 34,7%

Complessivamente il fenomeno della concentrazione che rischia di congestionare le solite strutture principali non solo è rimasto invariato, ma si è accentuato nel corso del tempo. Dal 2010 la top ten delle strutture più visitate è infatti rimasta sostanzialmente invariata, ma la quota di visitatori attratti è passata dal 37,3% al 41,2% del pubblico totale del sistema museale statale. I dati mensili dello scorso anno sul flusso di visitatori delle istituzioni museali statali mostrano che il picco degli ingressi si è manifestato nei mesi di marzo, aprile e maggio. Solo in questo trimestre - con 17 milioni 486 mila accessi, pari a circa 6 milioni di utenza al mese - le strutture statali hanno accolto quasi un terzo (31,9%) del pubblico complessivo del 2019. Questo andamento stagionale, che rappresenta una caratteristica ricorrente negli anni, interessa l’intero territorio nazionale: nel trimestre marzo-maggio, infatti, si concentra una quota del totale annuo pari al 34,7% dei visitatori per il Nord, 30,9% per il Centro, e 32,9% per il Mezzogiorno. Nella rilevazione mensile condotta dall’Ufficio di Statistica del Mibact, i dati dei visitatori sono rilevati, per gli istituti museali a pagamento, sulla base dei biglietti emessi, mentre per gli istituti museali gratuiti sono stimati o rilevati tramite un registro delle presenze o un dispositivo contapersone. Gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti sono calcolati al lordo delle quote spettanti ai concessionari del servizio di biglietteria, ove presente. 

 

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