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Economia
Tatuaggi, leggings e bevande vegetali. Le nuove abitudini delle famiglie italiane

Bevande vegetali, pantalone corto da uomo, leggings da bambina, lampadine al Led, panni cattura polvere, servizi integrati di telecomunicazione (Tv, Internet e voce), alloggi universitari, tatuaggi: sono queste le novita' contenute nel nuovo paniere per il calcolo dell'inflazione nel 2016 comunicate dall'Istat. Escono invece Cuccette e vagoni letto. Quest'anno, inoltre, la rilevazione dei prezzi delle automobili usate va a integrare quella dei prezzi delle automobili nuove, mentre il trapano elettrico arricchisce la gamma di prodotti nel segmento di consumo "Utensili e attrezzature a motore per la casa e il giardino". 

Nel complesso, comunica l'istituto di statistica, il paniere utilizzato per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale e per le famiglie di operai e impiegati si compone di 1.476 prodotti elementari (1.441 nel 2015), raggruppati in 901 prodotti, a loro volta raccolti in 400 aggregati. Per il calcolo dell'indice dei prezzi al consumo armonizzato, il paniere comprende invece 1.484 prodotti elementari (1.457 nel 2015), raggruppati in 906 prodotti e in 404 aggregati. 

80 COMUNI - Anche nell'anno in corso sono 80 i comuni capoluogo di provincia che contribuiscono alla stima dell'inflazione con riferimento al paniere completo; in termini di popolazione provinciale la copertura dell'indagine è pari all'83,5%. Altri 16 comuni - quattro in più rispetto al 2015 - contribuiscono alla stima dell'inflazione per un sottoinsieme di prodotti (tariffe locali, alcuni servizi e carburanti), il cui peso sul paniere Nic è dell'8,9%. Per questi prodotti la copertura dell'indagine, in termini di popolazione provinciale, è del 92,4%. 

Nei comuni sono più di 42.300 le unità di rilevazione (tra punti vendita, imprese e istituzioni) e quasi 8mila le abitazioni presso le quali sono rilevati i prezzi e i canoni d'affitto. Sono 1.187 i distributori di carburanti per i quali i prezzi sono rilevati attraverso la base dati del ministero dello Sviluppo economico. In totale, le quotazioni di prezzo rilevate ogni mese sono circa 607mila, di cui più di 495.500 raccolte sul territorio, quasi 111.500 rilevate centralmente dall'Istat tramite web (anche con l'utilizzo di tecniche di web scraping) o acquisendo informazioni da diversi soggetti (Agenzia delle dogane e dei monopoli, Aiscat, Farmadati, Associazione Italiana degli Editori, Quattroruote, ecc.) o, ancora, dalla base dati dei prezzi dei carburanti del ministero dello Sviluppo economico (circa 3.600 quotazioni).
 
Nel 2016 l'aggiornamento
della struttura di ponderazione ha comportato, diversamente dagli ultimi anni, un aumento, anche se lieve, del peso dei beni nel paniere Nic, (da 53,55% a 53,72%), con una contestuale riduzione di quello dei servizi (da 46,45% a 46,28%). Ciò è principalmente imputabile all'aumento del peso dei Beni durevoli e degli Alimentari non lavorati e alla diminuzione del peso dei Servizi relativi ai trasporti. Considerando le divisioni di spesa, gli aumenti di peso più consistenti riguardano i Servizi ricettivi e di ristorazione e gli Altri beni e servizi. I cali più rilevanti interessano invece la divisione Trasporti seguita da Mobili, articoli e servizi per la casa.

INFLAZIONE - Intanto l'inflazione in calo su base mensile ma in accelerazione su base annua a gennaio. L'indice dei prezzi al consumo, segnala l'Istat, ha registrato un calo dello 0,2% rispetto a dicembre e un aumento dello 0,3% nei confronti di gennaio 2015 (a dicembre era +0,1%). Il lieve rialzo su base annua dell'inflazione, spiega l'istituto di statistica, è principalmente imputabile al ridimensionamento della flessione dei beni energetici, sia non regolamentati (-5,8% da -8,7% di dicembre) sia regolamentati (-1,3%, da -2,0% di dicembre), e all'inversione della tendenza dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+0,5%, da -1,7% di dicembre); questa dinamica e' attenuata dal rallentamento della crescita degli Alimentari non lavorati (+0,6%, era +2,3% il mese precedente). 

Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'"inflazione di fondo" sale a +0,8% (da +0,6% di dicembre) e quella al netto dei soli beni energetici passa a +0,8% (da +0,7% del mese precedente). Il ribasso mensile dell'indice generale è soprattutto imputabile alla diminuzione dei prezzi dei Beni energetici (-1,7%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,5%) e degli Alimentari non lavorati (-0,5%); a contenere il calo, e' l'aumento dei prezzi dei Servizi vari (+0,2%), degli Altri beni (+0,2%) e degli Alimentari lavorati (+0,1%). L'inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,4%. 

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