Economia
Ita, sindacati in piazza: verso tagli degli stipendi tra il 20 e il 40%

Salta la trattativa sul contratto tra sindacati e Ita. La newco punta a un taglio degli stipendi. Parti sociali e lavoratori scendono in piazza
Ita, i sindacati scendono in piazza: "Azienda punta al taglio degli stipendi"
Taglio degli stipendi tra il 20 e il 40%, e in alcuni casi anche oltre. Non bastano gli oltre 7.000 esuberi, le casse integrazioni straordinarie ancora da prorogare, i contratti di lavoro nazionali saltati, le chiamate ad personam, la nuova compagnia aerea Ita, pronta a decollare dal prossimo 15 ottobre, punta a un restyling interno in termini di retribuzioni. "Abbiamo presentato una proposta unitaria sul contratto di lavoro, ma Ita l'ha respinta perché punta a un taglio degli stipendi tra il 20 e il 40% e in alcuni casi anche oltre", dichiara il segretario della Uilt, Ivan Viglietti. Sostanzialmente, "c'è mancanza di dialogo con la newco. Altavilla ci ha congedato dicendo che le relazioni industriali continuano, ma la prima convocazione è per ottobre 2022. Quindi se ne riparla tra un anno", precisa Viglietti. Una situazione quasi paradossale che porta, di nuovo, sindacati e lavoratori in piazza a Roma a cercare risposte, in attesa di un confronto col governo.
Sul tavolo, tra gli argomenti più "caldi", l'ultima rottura tra gli sindacati e la newco riguardo ai contratti di lavoro destinati alle prossime 2.800 assunzioni. L'azienda infatti, mancata l'initesa, ha deciso di andare avanti unilateralmente con un regolamento aziendale, negando così ai dipendenti la possibilità di ricevere un contratto di lavoro nazionale. "La scelta sconsiderata dei vertici Ita di negare l’applicazione del contratto collettivo nazionale e lasciare soli migliaia di lavoratori è inammissibile. Una condotta che non può essere tollerata tantomeno da un’azienda a partecipazione pubblica", ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.
"Dopo la rottura della trattativa per volontà dell’azienda è ancor più urgente un intervento del Governo che faccia chiarezza sulle prospettive di rilancio del comparto aeroportuale. Un settore strategico per un Paese come l’Italia che vive di export e di turismo. Come sindacato Ugl, sosteniamo la mobilitazione dei lavoratori per una soluzione di buon senso che tuteli i livelli occupazionali e preveda ammortizzatori sociali adeguati", ha sottolineato Capone. "Continueremo ad opporci ad ogni ipotesi di compromesso al ribasso e ad ulteriori atti di macelleria sociale, fino a che non sia discusso un nuovo piano industriale che metta al centro la dignità dei lavoro".
Immediata anche la reazione del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, che a margine della sua partecipazione a Seravezza ad un convegno per ricordare Vasco Zappelli, sindacalista della Cgil ucciso nel corso di una rapina in Versilia nel 1971, ha affermato: "Sul caso Ita è necessario immediatamente un intervento del governo perché non è accettabile che con soldi pubblici si permetta a qualcuno di cancellare i contratti nazionali". "Il nuovo corso che vuol far partire questa società, anziché applicare il contratto nazionale, sta cercando di applicare un regolamento unilaterale. E questo nonostante i sindacati fossero pronti anche a rivedere alcuni punti del contratto che potevano essere ridiscussi", ha concluso Landini.