A- A+
Economia
Iva tartufo al 5%, così “assorbe” le opposizioni. Riesplode il caso assorbenti

Gli assorbenti per il ciclo mestruale delle donne sono tassati con Iva ordinaria al 22%, mentre il tartufo per il “Governo del Cambiamento” è un bene di prima necessità, essendo dal 1° Gennaio 2019 in commercio con una aliquota ridottissima al 5%, come pere e mele per intenderci. È questo parallelo che ha fatto scoppiare la polemica, peraltro con argomentazioni sofistiche.

Anzitutto, questa storia parte da lontano, infatti i primi richiami sulla tassazione del pregiato prodotto sono partiti dall’Unione Europea, recepiti nel 2014 da Governo Renzi che già ridusse l’aliquota dal 22% al 10%. Oggi si completa quell’armonizzazione, partita da un’esigenza di mercato globale, dato che i maggiori produttori concorrenti applicavano all’interno della UE un regime molto più conveniente.

Situazione questa che ha sballato il “listino prezzi Italia” portando il nostro ottimo tartufo fuori mercato, o meglio, ha reso padrone il commercio in nero. Già, un caso atipico in cui l’etichetta Made in Italy è un male, una disgrazia, infatti i produttori nostrani marcavano i loro tartufi Made in Bulgaria o Romania, per evitare la super Iva.

Un settore che vale 500 milioni di euro l’anno, che con questa misura permetterà allo Stato di recuperare 35-40 milioni di gettito, e soprattutto fermerà l’emorragia estera, visto che in questi anni abbiamo perso oltre il 40% delle quote di mercato. Il tutto non per una questione di gusti, ma d’ingiusti salassi fiscali.

Con massimo rispetto per i prodotti igienici femminili, che sicuramente meriterebbero una agevolazione visto che sono dispositivi necessari, parliamo di battaglie separate e che nulla hanno a che vedere tra loro. Una associazione forzata, alle volte stupida e nociva, come quella ad esempio di PD e Forza Italia quando remano in combutta contro l’Esecutivo.

 

Di Andrea Lorusso
Twitter @andrewlorusso

 

Commenti
    Tags:
    iva tartufo




    
    in evidenza
    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

    Politica

    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento


    motori
    Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

    Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.