Jobs Act, rottamati co.co.co. e art 18. Dalla Rc auto ai notai: le liberalizzazioni
Duecentomila contratti a tempo indeterminato e la promessa che, dopo un licenziamento, nessuno restera' solo. Sono i punti chaive snocciolati da Matteo Renzi durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato i decreti attuativi della riforma del mercato del lavoro, il cosiddetto Jobs Act.
"Per la prima volta c'e' una generazione che vede riconosciuto il proprio diritto ad avere delle tutele maggiori, che per la prima volta vede una battaglia al precariato e non ai precari", ha esordito il premier Matteo Renzi nella conefrenza stampa successiva all'approvazione. "Parole come mutuo, diritti e garanzie entra nel vocabolario di una generazione che ne era stata esclusa", ha aggunto.
"Sono circa 200mila i nostri connazionali che nella ridefinizione del lavoro parasubordinato passeranno dai cococo vari a un lavoro a tempo indeterminato", ha spiegato il premier che poi ha chiarito: "Nessuno rimarrà solo dopo il licenziamento".
A preoccupare i sindacati è però soprattutto la norma che riguarda allontanamenti dal lavoro collettivi, ma Renzi ribadisce: "Questi provvedimenti si occupano di assunzioni collettive. Questo è un Paese che guarda al futuro, che sta ripartendo. I decreti approvati dal Cdm servono a fare assunzioni collettive, non licenziamenti collettivi".
A questo si aggiungano gli sgravi sull'Irap per chi fa assunzioni per tre anni, la modifica del sistema di tutele crescenti del contratto a tempo indeterminato. Il messaggio che l'esecutivo vuol inviare agli imprenditori e' "ora o mai piu'" per le assunzioni, "gli alibi sono finiti".
A chiarire ancora meglio la riforma del governo è stato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ha spiegato il cambiamento di filosofia che c'è dietro queste norme. "Al centro delle misure del governo c'è una cosa semplice ma essenziale: in Italia da molti anni è diventato normale assumere con tutte le forme di contratto meno il contratto a tempo indeterminato. La scommessa è rovesciare questo fatto, la normalità sia l'assunzione a tempo indeterminato, lo devono fare tutti".
DDL CONCORRENZA - L'altra partita del Cdm di oggi ha riguardato le liberalizzazioni, la concorrenza. Per dirla con linguaggio renziano, "l'Italia semplice". Un disegno di legge, chiarisce il premier, che serve ad "attaccare alcune rendite di posizione". Un'altra sforbiciata per ridurre il gap "tra chi gode di una rendita e chi non ce l'ha, ma anche perche' tentiamo di eliminare norme di troppo", aggiunge.
"Un provvedimento a lungo atteso", spiega il ministro allo Sviluppo Economico, Federica Guidi.Una norma che "cammina su due gambe. Il calo delle tariffe e edei prezzi, per i consumatori; l'apertura di nuove fette di mercato per gli imprenditori". Nel dettaglio, sulle farmacie, spiega Guidi, "ci sembrava moderno togliere il vincolo oggi esistente delle quattro licenze, abbiamo eliminato questo tetto. Per irrobustire, anche dal punto di vista patrimoniale, le farmacie abbiamo inserito la possibilita' di avere societa' di capitale". Rimane la presenza del farmacista nel punto di vendita e la modalita' di distribuzione dei farmaci di fascia C.
Per quello che riguarda le assicurazioni, via libera agli sconti da parte delle compagnie laddove l'assicurato accetti di fare ricorso a strumenti quali la scatola nera a bordo e il controllo preventivo del veicolo. Via libera alla portabilita' dei fondi pensione e stop al ricorso al notaio per le transazioni al di sotto dei 100 mila euro