Kering, De Meo vende il beauty per rimettere in sesto Gucci. E L’Oréal ora potrebbe fare dietrofront su Armani - Affaritaliani.it

Economia

Ultimo aggiornamento: 18:08

Kering, De Meo vende il beauty per rimettere in sesto Gucci. E L’Oréal ora potrebbe fare dietrofront su Armani

Con l’operazione da 4 miliardi, De Meo mette in sicurezza i conti e punta tutto sulla rinascita di Gucci. Ma per L’Oréal, l’impegno sul beauty di lusso potrebbe allontanare il dossier Armani

di Rosa Nasti

Kering cede la bellezza a L’Oréal: la mossa di De Meo per rimettere in pista Gucci

Kering cambia marcia. E lo fa con una mossa che vale 4 miliardi di euro. La vendita della divisione Kering Beauté a L’Oréal non è solo un’operazione finanziaria: è il primo, deciso colpo di Luca de Meo per riportare il gruppo del lusso francese su un sentiero di solidità. Dopo mesi di vendite immobiliari, negoziati rinviati (come quello con Mayhoola per Valentino) e pressioni sul debito, la cessione del ramo beauty segna l’inizio di una nuova stagione. 

La linea è chiara. De Meo, arrivato al vertice per dare una scossa dopo anni di risultati altalenanti, sceglie di sacrificare un asset giovane ma oneroso per mettere in sicurezza i conti e liberare risorse da investire dove serve davvero: Gucci. È qui che si gioca la partita del gruppo. La maison simbolo del lusso contemporaneo ha bisogno di una rinascita, e De Meo vuole concentrarvi ogni energia. 

Il deal con L’Oréal prevede la vendita della divisione Beauté e del marchio Creed, insieme a licenze cinquantennali per Bottega Veneta e Balenciaga. A medio termine, anche Gucci Beauty passerà sotto il controllo L’Oréal, al termine dell’attuale accordo con Coty (probabilmente entro il 2028). In parallelo, nascerà una joint venture 50/50 nel wellness di lusso, segnale che Kering non rinuncia del tutto al settore, ma preferisce restarci con una formula più sostenibile.

L’operazione si concluderà nella prima metà del 2026 e prevede anche royalty pluriennali per Kering. Un incasso importante, subito in cassa, e flussi futuri garantiti: ossigeno puro per un gruppo che aveva urgente bisogno di liquidità. Il mercato ha capito subito. Alla notizia, Kering è volata del 5% a Parigi, mentre anche L’Oréal ha guadagnato terreno (+0,97%). Segno che gli investitori vedono nella mossa di De Meo una svolta necessaria e coraggiosa: tagliare le aree non strategiche per concentrare risorse su ciò che definisce davvero l’identità del gruppo.

Per L’Oréal, invece, l’accordo è un colpo strategico. Con oltre 4 miliardi investiti, il gruppo francese rafforza la propria posizione nel beauty high-end e conquista un portafoglio di marchi iconici. Ma l’impegno economico di questa portata potrebbe significare una cosa: Armani forse per ora può attendere. La maxi acquisizione Kering Beauté potrebbe infatti ridurre la probabilità che L’Oréal resti in corsa per il gruppo Armani, di cui è considerata una dei possibili acquirenti secondo le volontà dello stilista.

Staremo a vedere, ma per ora una cosa è certa: la vendita a L’Oréal non è un arretramento, ma un reset per ridurre il debito, rafforzare la posizione di cassa e tornare a investire dove si gioca la vera partita del lusso, Gucci. È l’inizio di una nuova linea Kering. E il mercato, per ora, sembra crederci.

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