L’Agcom rimanda Tim sul coinvestimento, ma la soluzione è dietro l'angolo
L’authority avrebbe scritto all’ex-Sip di prorogare il termine relativo ai prezzi più favorevoli. Fatta questa modifica, si potrebbe già chiudere il 26 ottobre
Tim bocciata dall’Agcom, ma la soluzione è già pronta
L'offerta di co-investimento sulle reti veloci presentata da Tim lo scorso 7 ottobre "non è conforme" alle condizioni del Codice delle comunicazioni elettroniche. Lo indica l'Agcom che nella seduta di oggi ha esaminato la versione consolidata dell’offerta di coinvestimento sulle reti ad altissima capacità, da ultimo trasmessa dall'operatore il 7 ottobre 2022.
A quanto riferiscono fonti vicine al dossier, però, la richiesta sarebbe facilmente evadibile dall’ex-Sip. L’Agcom, infatti, vorrebbe che il termine relativo ai prezzi più favorevoli per l’adesione al co-investimento, che ad oggi sarebbero scadute al 31/12/2022. Con il recepimento di questa richiesta da parte di Tim è presumibile che l’offerta poi potrebbe essere ritenuta conforme e si potrebbe quindi procedere già il prossimo 26 ottobre.
Il Consiglio dell’Agcom, "a maggioranza, ha ritenuto che l’offerta comunicata non è conforme alle condizioni di cui all’art. 87, comma 1, lett. c) del Codice delle comunicazioni elettroniche, perché le condizioni economiche previste per l’adesione nell’anno 2021 devono essere applicate anche ai co-investitori che sottoscrivono l’accordo entro il periodo di 6 mesi decorrenti dalla data di pubblicazione dell’offerta" si legge nella nota. "Pertanto, al momento non sussistano i presupposti perché il market test previsto dal medesimo Codice possa essere avviato" afferma l'Agcom. La commissaria Giomi, "in coerenza con le decisioni assunte in precedenza, ha espresso voto contrario" precisa la nota.