La Borsa chiude a -0,23%, nuovi timori sulla Brexit
Dopo l'euforia della mattina, innescata dal raggiungimento dell'accordo tra Londra e Bruxelles sulla Brexit, sul mercato tornano i timori. L'intesa, infatti, dovra' essere approvata sabato dal Parlamento britannico e alcune forze politiche, come laburisti, nazionalisti scozzesi, il partito nordirlandese Dup e i Lib Dem, hanno gia' dichiarato o fatto capire di essere contrari anche se la situazione politica resta ancora molto fluida. Piazza Affari, che in mattinata aveva toccato un rialzo dell'1%, chiude cosi' a -0,23% complici anche i nuovi segnali di debolezza provenienti dalla produzione industriale americana. Oggi, in ogni caso, l'Ftse Mib ha archiviato la giornata poco sotto i massimi da giugno 2018: tra le blue chip avanza il settore bancario, in particolare con Mediobanca (+1,4%) e Bper (+0,5%), anche se la migliore e' Leonardo, che balza del 2,1%.
In controtendenza invece Nexi (-1,5%) sull'ipotesi che il Governo possa abbassare le commissioni sui pagamenti con carta di credito, St (-2%) e Pirelli, che lascia sul terreno il 2,5% dopo i conti deludenti della francese Faurecia, specializzata in componentistica auto. Fuori dal listino principale balza Cattolica, in rialzo del 4,4% dopo che il numero uno Alberto Minali ha confermato i target al 2020. Sul fronte valutario, l'euro passa di mano a 1,11 dollari (ieri a 1,106 dollari) e a 120,75 yen (120,21 yen), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 108,58 (108,78). La sterlina vola dopo l'accordo su Brexit ma poi ripiega a 1,286 dollari (comunque sopra 1,283 di ieri). Il petrolio cede lo 0,2% a 53,23 dollari al barile.
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