Economia
Lamborghini, il miglior semestre di sempre, superata quota 5.000 auto
Il fatturato ha raggiunto 1,332 miliardi di euro, in aumento del 30,6% rispetto ai primi sei mesi del 2021
Lamborghini, semestre da record
Si preannuncia un 2022 da record per Lamborghini che ha chiuso il miglior semestre di sempre sotto il profilo di vendite, fatturato e redditività. Le consegne globali sono salite a 5.090 unità (+4,9%), mentre sul fronte degli indicatori finanziari il fatturato ha raggiunto 1,332 miliardi di euro, in aumento del 30,6% rispetto ai primi sei mesi del 2021. Balzo ancora più forte per il risultato operativo ha fatto registrare un incremento, confrontato con l’anno precedente, del 69,6%, passando da 251 a 425 milioni di euro, un valore che da solo supera i 393 milioni registrati nell'intero 2021. Quanto al corrispondente margine operativo ha raggiunto il 31,9%, superando il 24,6% raggiunto nello stesso periodo dello scorso anno. A spingere in alto i risultati il persistente successo del Suv Urus che assorbe il 61% delle vendite, contro il 39% dei modelli supersportivi Huracán e Aventador, quest’ultima a fine produzione.
Lamborghini sottolinea come le consegne sono distribuite in maniera bilanciata su tutte e tre le macro-regioni in cui Lamborghini è presente, America, Asia Pacifico ed Emea (Europa-Middle East e Africa), che si spartiscono rispettivamente il 34%, il 25% e il 41% dei volumi globali. Nel dettaglio, gli Stati Uniti si riconfermano il primo mercato (1.521 unità), seguiti da Cina (Mainland China-Hong Kong e Macao) (576), Germania (468), Regno Unito (440) e Medio Oriente (282).
Illustrando i risultati il presidente e ad di Lamborghini Stephan Winkelmann ha evidenziato come il brand abbia "un portofoglio solido che copre 18 mesi di produzione" con un aumento della redditività che è spinto "oltre che dai volumi, dalla crescita dell'alto di gamma con moltissime opzioni e un alto livello individualizzazione, una tendenza che non vediamo diminuire nei prossimi anni". "Ogni mese - sottolinea - vendiamo più vetture di quelle che riusciamo a produrre": per Winkelmann "è tuttavia difficile fare una stima su come andrà l' intero anno e l'inizio del 2023 per i problemi legati alla crescita dei prezzi dell'energia e delle materie prime, oltre che dall'impatto del rialzo dei tassi" nel quadro dell'irrigidimento delle politiche monetarie. In riferimento al cambio al vertice del Gruppo VW (che attraverso Audi controlla la casa di Sant'Agata) con l'arrivo di Oliver Blume, ceo della Porsche che 'guarda' alla Borsa, Winkelmann ha infine spiegato di non avere "notizie" su una eventuale quotazione di Lamborghini.
Il 2022 di Lamborghini già visto una accoglienza molto positiva per la Huracán Tecnica, svelata ad aprile, ma soprattutto registrerà a metà agosto il face-lift della Urus, che sarà svelato a Pebble Beach, e a fine anno l'ultima versione della Huracan "che sarà anche l'ultima Lamborghini alimentata solo da un motore a scoppio". Lo afferma il presidente e ad di Lamborghini Stephan Winkelmann a margine della presentazione dei conti della casa di Sant'Agata ricordando che "è in arrivo la nostra 'rivoluzione ibrida' con la nuova Aventador, seguito nel 2024 dalla nuova generazione di Hurus e Huracan. Grazie a questo, puntiamo a raggiungere nel 2025 il target di abbattimento della Co2 di almeno il 50%, mantenendo al tempo stesso il nostro impegno di fornire sempre più performance".
L'ad ribadisce la "road map di Lamborghini sulle emissioni con una ibridizzazione crescente e il ricorso a carburanti sintetici, prima di passare all'elettrico sulla Urus e su un ipotetico quarto modello". "Abbiamo qualche anno per capire se la benzina sintetica avrà un futuro e per decidere" la strategia della prossima generazione di vetture, quella che debutterà dopo il 2026, osserva il manager che evidenzia la difficoltà di pianificare con il target dello stop Ue alle vetture endotermiche a partire dal 2035.
"Certo, ai piccoli costruttori l'Europa da' una deroga di 12 mesi rispetto a quella scadenza ma per un costruttore come noi non significa nulla" osserva. "Dobbiamo fare le scelte giuste: ci piacerebbero i carburanti sintetici ma molte località abbatteranno le soglie di emissioni per l'ingresso molto prima del 2035. E noi produciamo macchine che devono essere omologate e accettate in tutto il mondo" conclude Winkelmann.