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Economia
Legge Bilancio, spunta il bonus Befana.Così Conte scoraggia l'uso del contante

Un "superbonus" per chi paga con carte e bancomat nei settori più a rischio evasione. Da abbinare al meccanismo del cashback mensile su tutti i pagamenti tracciabili e da dare tutto in una volta, magari a inizio anno (tanto che già sarebbe stato ribattezzato “bonus della Befana”). E' una delle ipotesi allo studio in vista della manovra per incentivare la moneta elettronica. Si inserirebbe, pero', spiegano fonti qualificate, all'interno del piano più complessivo della "nuova Iva", con rimodulazione delle aliquote.

Ma non solo gli aumenti dell'Iva da sminare e la riduzione del cuneo per i lavoratori da impostare. La prossima manovra farà della riconversione verde uno dei suoi pilastri e punterà a traghettare i sistemi di pagamento nell'era digitale. 

Il primo impegno resta quello di superare l'ostacolo dei 23 miliardi di aumenti dell'imposta sui consumi. Un ostacolo come ha spiegato stamane il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è stato superato, perché "le risorse per le clausole Iva sono state trovate”. 



Per scoraggiare l'uso del contante si studia un meccanismo di cashback, cioe' un rimborso (probabilmente mese per mese) sugli acquisti effettuati con moneta elettronica. Lo sconto potrebbe attestarsi al 3% o salire fino al 4% (se abbinato ad aumenti Iva su alcuni beni). Per chi non ha conto corrente arriverà la card unica, gratuita, che funzionerà da carta d'identità e tessera sanitaria, ma anche da borsellino elettronico. Una carta che verrà realizzata da Poste italiane.

Si lavora alla riduzione delle commissioni e a un credito d'imposta per gli esercenti che dovranno dotarsi di Pos, sul modello dei benzinai. 

Il taglio delle tasse sul lavoro sara' il principale intervento espansivo. Una misura graduale, che potrebbe anche non partire da gennaio ma dal 1 maggio o direttamente giugno. A regime si tratta di 5 miliardi di tasse in meno, il primo anno si potrebbe pero' partire con 2,5 o 3,5 miliardi. L'intervento sarebbe progressivo, non un bonus uguale per tutti. Quindi chi ha stipendi piu' alti avrebbe riduzioni piu' consistenti.

Ancora non e' deciso il limite di reddito: si e' parlato della platea che gia' beneficia degli 80 euro, fino a 26mila euro, ma anche di innalzare la soglia a 35mila o addirittura a 40mila, come piacerebbe al Pd. 

Sulla spending review, ieri il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha garantito che non ci saranno tagli a scuola e università, e nemmeno alla sanità.

Dovrebbero quindi essere confermati i 2 miliardi di incremento del Fondo sanitario. E si dovrebbe avviare il superamento, in tre anni, del superticket. 

Sulle misure di welfare a sostegno delle famiglie si dovrebbe partire con la riduzione delle rette degli asili nido e l'azzeramento per i redditi piu' bassi e con la costruzione di nuove strutture per garantire piu' posti. Si valuta uno stanziamento di circa 500 milioni. 

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