Legge di Stabilità/ Il governo accelera al Senato. Chiesta la fiducia
Le modifiche alla Legge di Stabilità introdotte dalla Commissione Bilancio del Senato dovranno andare in un maxi-emendamento del governo sul quale verrà chiesta la fiducia: l'esecutivo accelera, quindi, i tempi portando il testo in Aula già nel pomeriggio di oggi.
Secondo il relatore, Giorgio Santini del Pd, "in linea di massima" nel testo dovrebbero rientrare le modifiche approvate in commissione, a partire da quelle presentate dallo stesso esecutivo, "ma - ha aggiunto Santini - non c'è nessuna garanzia. Ora il 'padrone' del provvedimento è il governo", spiega. Tecnicamente, la Finanziaria arriva al Senato senza il mandato al relatore. La commissione Bilancio non ha concluso l'esame degli emendamenti e ha deciso di concludere la riunione, mandando così in Aula un testo 'aperto'. Sul rispetto delle indicazioni della commissione si esprime il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, secondo il quale il maxi-emendamento "sostanzialmente corrisponderà ai lavori della commissione Bilancio, conterrà tutte le norme votate e quelle condivise che non si sono potute votare per ragione di tempo".
"E' un peccato che, nonostante l'impegno, anche a causa dei tempi di esame molto stretti, non si sia riusciti a portare a termine il lavoro importante e approfondito svolto in Commissione Bilancio", dice ancora Santini. "Il testo che consegniamo al governo e all'Aula contiene già molte delle misure per cui il Pd si è battuto in questi giorni, misure che enfatizzano il carattere espansivo di questa manovra".
Prima di questo ribaltone, che però vanifica il lavoro della Commissione, era arrivata la moratoria sulle tasse per le zone alluvionate, dove il 22 dicembre si sarebbe dovuti tornare al versamento delle imposte. Un ordine del giorno che impegna il governo alla sospensione del pagamento delle imposte fino al 25 febbraio dell'anno prossimo era stato annunciato dai senatori del Pd Massimo Caleo, Vito Vattuone e Stefano Vaccari.
Tra gli ultimi argomenti toccati in Commissione, che però come detto dovranno essere riabilitati dal governo nell'emendamento unico, c'era il via al blocco anche per l'anno prossimo dell'aumento della Tasi, l'imposta sulla casa. Sul piatto tornano anche le modifiche in materia di giochi con vincita in denaro: viene eliminato l'aumento del Preu (prelievo erariale unico) e tagliato l'aggio per i concessionari a partire dal 2015. La misura dovrebbe far entrare nelle casse dello Stato 380 milioni di euro e si affianca all'anticipo al 2015 della gara del Lotto: il gettito previsto è di 750 milioni di euro in 4 anni, di cui 350 il prossimo.