Economia
Leonardo affila le armi nell'IA e punta al colpo grosso negli Usa: le manovre di Cingolani tra Europa e oltreoceano
All’inizio del 2025 Leonardo ha lanciato Lhyc, la sua nuova linea di supercomputer, e usa da tempo l’IA per la manutenzione aerea e la sicurezza informatica

Leonardo punta a una super-acquisizione negli States: le mosse di Cingolani nell'IA
"Stiamo lavorando con gli Stati Uniti su temi strategici", aveva spiegato Cingolani mesi fa. Detto fatto. Leonardo accelera nel settore dell’intelligenza artificiale e lo fa partendo da oltreoceano. Secondo indiscrezioni di Bloomberg, la sua controllata statunitense Leonardo DRS, attiva nell'elettronica per la difesa, sarebbe a un passo dall’acquisizione di un’azienda americana attiva nelle tecnologie predittive basate sull'IA. Un affare da alcune centinaia di milioni di dollari, che andrebbe a rafforzare la presenza di DRS in uno dei segmenti più caldi dell’industria tecnologica, quello della Difesa hi-tech.
L'operazione riguarda sì la sua controllata americana, ma questa mossa fa parte di un disegno molto più ampio. Perché se Leonardo DRS si muove sul terreno dell’IA operativa, è Leonardo S.p.A., la capogruppo, ad aver tracciato da tempo la rotta strategica nel mondo dell'intelligenza artificiale. Già nel piano industriale 2024-2028, presentato da Roberto Cingolani, l’IA veniva indicata come uno degli asset chiave per il futuro del gruppo. Il messaggio agli investitori era stato chiaro: rafforzare i business core, elicotteri, elettronica, velivoli, ma sfruttare tutte le opportunità offerte, dalla digitalizzazione, dalla cybersecurity, dallo spazio e soprattutto dall'IA.
In linea con questa visione, Leonardo ha lanciato a inizio 2025 Lhyc (Leonardo Hypercomputing Continuum) una nuova linea di business nei supercomputer, parte della strategia 2025–2029. L’obiettivo? Raddoppiare la capacità di calcolo entro il 2026, aprirla a oltre 2.000 utenti e impiegare almeno 200 ricercatori. Il supercomputer sarà infatti utilizzato in ambiti ad alto valore strategico: dalle analisi predittive basate sull’IA allo studio delle immagini satellitari per il monitoraggio terrestre. In questo senso, Leonardo collabora già con colossi europei come Airbus e Thales per costruire un’alleanza continentale che sia in grado di competere con Starlink, il progetto satellitare di Elon Musk.
Intanto, l’azienda è già attiva nell’uso dell’IA generativa per migliorare la manutenzione degli aerei, simulare scenari complessi e rafforzare la difesa informatica. Del resto l'IA è un settore che in Italia vale già oltre un miliardo di euro e, secondo le più recenti stime, crescerà del 25,6% annuo fino al 2027. Nonostante ciò, e nostante il fatto che il Belpaese sia un hub fondamentale per la società, per ora il campo di battaglia, quello vero, è oltreoceano.
Non a caso questo accordo negli Usa arriva mentre Leonardo punta a incrementare la produzione negli Stati Uniti sfruttando, attraverso la controllata Leonardo Drs, tutti gli spazi per crescere sul mercato Usa e rafforzando la propria posizione spinta dall’aumento della spesa militare sotto l’amministrazione Trump D'altronde lo stesso Cingolani un po' di tempo aveva detto: "Oggi la guerra si fa con i byte, non con i proiettili", e quindi se la guerra cambia forma, anche l’industria della difesa deve cambiare pelle e affilare le armi.