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Economia
Lavoro: allo studio proroga del blocco licenziamenti legata a cig Covid

Il cantiere della Manovra è aperto e a tenere banco, oltre alle innumerevoli richieste dei partiti di maggioranza, è il tema del blocco dei licenziamenti.Secondo quanto viene riferito da fonti di governo l'ipotesi allo studio sarebbe quella di prorogare lo stop dei licenziamenti per quelle aziende che utilizzeranno la cassa Covid o l'esonero contributivo previsto come alternativa alla Cig. La cassa integrazione verrebbe prorogata in maniera retroattiva per le nuove settimane, in modo così da scongiurare che qualcuno resti senza ammortizzatori nell'ultimo scorcio del 2020.     Dopo le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che non crede ci siano le condizioni per prorogare il blocco dei licenziamenti oltre il primo gennaio 2021 alzano la voce i sindacati che chiedono di mantenere gli ammortizzatori e di bloccare i licenziamenti. "Sbagliate e preoccupanti le parole del ministro Patuanelli. Una prospettiva assolutamente inaccettabile", afferma Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl. "Immaginare che l'unico provvedimento per cui non valga più lo stato di emergenza è il blocco dei licenziamenti è irresponsabile", tuona la leader della Fiom, Francesca Re David.

Intanto la lista di misure arrivata sul tavolo del governo è lunga e adesso si dovranno passare al vaglio in vista della stesura finale del Documento programmatico di bilancio che dovrà definire la griglia dei principali interventi della legge di bilancio da inviare a Bruxelles. I tempi sono serrati, ci sarà un nuovo vertice domani sera, al rientro del premier Giuseppe Conte dagli impegni di Bruxelles per trovare la quadra entro il fine settimana quando dovrebbe tenersi il consiglio dei ministri per il varo della Manovra.    Per la legge di bilancio sono stimati circa 40 miliardi di cui circa 23 in deficit aggiuntivo 3 miliardi per le spese indifferibili e 10 miliardi di interventi obbligati.La priorità resta il sostegno ai settori più colpiti dalla pandemia (turismo, ristorazione e moda) per i quali dovrebbe arrivare una nuova tranche di cassa integrazione Covid così come la proroga delle misure di sostegno al reddito per stagionali, intermittenti e lavoratori del turismo e dello spettacolo.    Si studiano anche sgravi ad hoc e un fondo per le filiere più colpite, oltre alla conferma della decontribuzione al 30% per le imprese del Mezzogiorno. Si fa inoltre strada l'ipotesi di nuovi sgravi contributivi per le assunzioni. 

Dal lato M5s le priorità sono rendere strutturale il superbonus edilizio al 110%, incentivare misure di sostegno all'export, abbassare le tasse al ceto medio con particolare attenzione per gli autonomi e le imprese, sostenere i settori più colpiti dal Covid anche nel 2021. A questo si accompagna una riforma del Fisco che deve puntare sulla digitalizzazione e la semplificazione. Necessario per i Cinquestelle, inoltre, "superare il sistema squilibrato del saldo-acconto per le partite Iva, a dare nel 2021 un assegno unico mensile per ogni figlio dalla nascita fino ai 21 anni e a rendere strutturale la decontribuzione al 30% per le imprese che operano nelle zone più svantaggiate del Paese".     Sul fronte Dem l'attenzione deve essere posta su assegno unico (una proposta del Pd che entrerà in vigore dal prossimo anno), sostegno ai settori particolarmente colpiti dal Covid come turismo, cultura, e spettacolo. E ancora, vanno investite risorse per Tpl, scuola, università, ricerca, asili nido mentre sul fronte del fisco è necessario "continuare sulla strada della riduzione delle tasse ai lavoratori e alle imprese iniziata con la manovra dello scorso anno".

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    blocco licenziamenti




    
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