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Economia
Lorenzo Mieli, da figlio famoso a nuovo re dei format tv

Per gli addetti ai lavori è un autentico fuoriclasse del mondo della produzione televisiva e cinematografica. Per i più, invece, è soltanto il figlio di Paolo Mieli, uno dei giornalisti italiani più famosi, ora presidente di Rcs Libri. E per i gossippari, ancora, è soltanto il compagno di Clementina Montezemolo, figlia di Luca Cordero di Montezemolo e di Barbara Parodi Delfino.  Tra l'altro Lorenzo e Clementina hanno una sorella in comune, Oleandra Mieli, visto che la mamma di lei (Barbara Parodi Delfino) ha avuto una figlia dal papà di lui (Paolo Mieli).

Stando a quanto si vocifera nel mondo dell'enterteinment, di Lorenzo Mieli, romano, 42 anni il 15 aprile prossimo, sentiremo parlare. Eccome, perché il talento ce l'ha nel sangue. Alcuni lo definiscono il nuovo Lucio Presta della tv, agente delle star del piccolo schermo che nel suo blasonato portafoglio ha potuto annoverare grossi nomi del calibro di Roberto Benigni, Paolo Bonolis e Michele Santoro.

 

Basta guardare il curriculum del giovane Mieli per capire che essere il figlio dell'ex direttore del Corriere della Sera lo può magari aver aiutato all'inizio della sua carriera professionale, quando, dopo una laurea in filosofia, ha cominciato a muovere i primi passi come regista. Ma poi, il piccolo impero nel mondo dei format tv di successo se l'è costruito tutto da solo, mettendo a frutto quelle skill che hanno addirittura  spinto la FremantleMedia, gruppo internazionale dai natali inglesi ma di proprietà tedesca (appartenente alla Rtl del colosso mondiale Bertelsmann), ad affidare nell'aprile del 2010  a questo enfant prodige dei contenuti televisivi la crescita dell'azienda in Italia (con il ruolo di amministratore delegato).

Mieli ha cominciato la sua carriera come regista di spot e videoclip, attività che poi ha lasciato dopo aver capito che la sua vera passione non era quella star dietro la macchina da presa, ma di raccogliere e sviluppare idee, prima di portarle sul set. Talento che lo ha portato a fondare nel 2001 la Wilder, società il cui catalogo ha compreso titoli prodotti sia per la tv satellitare che generalista, spaziando dal factual ai programmi di informazione, dall'entertainment alla fiction.

La serie che lo ha lanciato e che gli è valsa la gloria è Boris, format che ha ispirato l'omonimo film nel 2011, passando poi per la fiction di successo Un Posto al Sole. Doppietta che ha spinto nel gennaio 2007 la Fox International Channels Italy ad acquisire una quota di maggioranza della società. Conseguentemente, Wilder è diventata il produttore di riferimento per i nove canali satellitari del gruppo Fox in Italia, con più di 200 ore di contenuti originali all'anno.

Nel 2009, Mieli ha fondato poi Wildside, una società specializzata nella produzione di lungometraggi per le sale e fiction, nata dal feeling professionale fra Fausto Brizzi, Marco Martani, Mario Gianani, Saverio Costanzo e lo stesso Mieli. Il nome è l'unione di due società già esistenti: la Wilder, appunto e la Offside (di Mario Gianani e Saverio Costanzo).

Dopo oltre tre anni alla guida di FremantleMedia Italia, Mieli ha portato la società di produzione televisiva a fatturare una media di 40 milioni di euro l’anno realizzando show per tutti i broadcaster. Tre nomi su tutti: X Factor, Italia’s Got Talent e The Apprentice. Basta per capire che di stoffa ne ha?

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